Si mantengono deboli e poco mosse le principali borse europee. Intorno alle 12:00, a Milano il Ftse Mib cede lo 0,3 per cento. Poco mosso il Dax di Francoforte (+0,1%), invariati il Ftse 100 di Londra, il Cac 40 di Parigi e l’Ibex 35 di Madrid.
Incerti anche i futures sui listini Usa, con i derivati su Dow Jones e S&P invariati e quello sul Nasdaq in frazionale rialzo (+0,3%), frenati in parte dai timori legati all’ipotesi di un rallentamento della crescita globale.
In Europa, in attesa della scadenza di domani per la presentazione di correttivi alla manovra di bilancio, continua il botta e risposta fra Bruxelles e Roma. Il governo italiano pare disposto a concedere solo una revisione a ribasso della stima del Pil, più in linea con quella della commissione, e la promessa di una clausola, forse automatica, di taglio della spesa in caso di sforamento.
Il presidente Istat Maurizio Franzini, in audizione sulla Legge di bilancio di fronte alle commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato, ha evidenziato la “battuta d’arresto, dopo 14 trimestri di crescita” registrata dall’economia nel terzo trimestre 2018, sottolineando come “un mutato scenario economico potrebbe influire sui saldi di finanza pubblica, in modo marginale per il 2018 ma in misura più tangibile per gli anni successivi”. Lo spread Btb Bund resta intanto sopra quota 300, con il rendimento del decennale italiano al 3,41 per cento.
Cala intanto, a settembre, la produzione industriale italiana (-0,2% rispetto ad agosto). Sempre sul fronte macroeconomico si mantengono stabili e in crescita, nel mese di ottobre, i prezzi alla produzione cinesi.
Si mantiene debole l’euro, che dopo l’avvio di seduta ai minimi da giugno 2017 scende leggermente a toccare quota 1,126 dollari mentre il cambio dollaro/yen si attesta a 113,94.
Fra le materie prime rimangono in rialzo il Brent (+0,7% a 71,1 dollari) e il Wti (+1,3% a 60,58 dollari), dopo che l’Arabia Saudita ha espresso la necessità di tagliare l’offerta di un milione di barili al giorno rispetto ai livelli di ottobre, mentre risale leggermente l’oro in area 1.207 dollari l’oncia.
Tornando a Piazza Affari, continuano gli acquisti su TELECOM (+5,3%), dopo l’ipotesi di creazione di una rete unica con Open Fiber e SAIPEM (+2,8%).
In ribasso invece ATLANTIA (-3,6%) dopo i conti, BUZZI UNICEM (-2,1%) e PIRELLI (-1,6%).