A2A ha pubblicato i risultati del periodo luglio – settembre 2018, con ricavi consolidati pari a 1,4 miliardi, in crescita del 7% rispetto a pari periodo del 2017.
Si precisa che a fare data dal primo luglio 2018 A2A ha consolidato integralmente il gruppo ACSM-AGAM, frutto dell’aggregazione delle utilities di Como, Monza, Lecco, Sondrio e Varese (Multiutility del Nord).
Al riguardo, si segnala che il consolidamento del gruppo ACSM-AGAM ha contribuito per 67 milioni ai ricavi complessivi.
A livello di risultati operativi, l’Ebitda del periodo in esame risulta pari a 218 milioni, in calo dell’8,8% rispetto al terzo trimestre 2017, ma superando le stime degli analisti (+1,9% vs consensus). L’Ebitda ha beneficiato del settore Reti e calore (+15,7% a 81 milioni) e del settore Ambiente (+5,2% a 61 milioni), che hanno più che compensato la diminuzione del comparto Generazione e trading (-42% a 40 milioni) e Mercato (-6,8% a 41 milioni). Il contributo derivante dal consolidamento del gruppo ACSM-AGAM a partire dal primo luglio 2018 è stato pari a 18 milioni.
Dopo la contabilizzazione di ammortamenti accantonamenti e svalutazioni in calo del 2,7% a 110 milioni, l’Ebit del periodo luglio – settembre 2018 si porta a 108 milioni, in diminuzione del 14,3% rispetto a pari periodo 2017, ma superando le stime degli analisti (+22,7% vs consensus).
Al netto dell’effetto di transazioni non ricorrenti, dovuto all’ampliamento del perimetro (6 milioni), e della gestione finanziaria (34 milioni), il risultato ante imposte si attesta a 80 milioni, in calo del 19,2% rispetto a pari periodo 2017.
Il conto economico si chiude con un utile netto di pertinenza del gruppo pari a 68 milioni, in calo del 1,4% rispetto a pari trimestre 2017, ma superando le stime degli analisti (+94,3% vs consensus).
Si ricorda che l’utile del 2017 era stato influenzato dall’esercizio di una Put Option sull’intera quota del capitale sociale detenuta da A2A nella società montenegrina EPCG. L’operazione, effettuata il 1° Luglio 2017 aveva comportato una perdita pari a 93 milioni.
Sul fronte patrimoniale, al 30 settembre 2018 l’indebitamento finanziario netto si esprime in 2,9 miliardi, in calo di 153 milioni rispetto all’ammontare dello scorso giugno. Si riporta che il dato risulta inferiore alle stime degli analisti di 165 milioni (-5,4% vs consensus).
Gli investimenti netti nel periodo in esame ammontano a 117 milioni, in crescita del 17% su pari periodo 2017, e sostanzialmente in linea con le stime degli analisti (-0,8% vs consensus).