Nei primi nove mesi del 2018 Gefran ha registrato un incremento del 7,4% del giro d’affari a 101,1 milioni, grazie a una crescita diffusa in tutte le linee di business.
La prima componente del fatturato del gruppo continua ad essere la divisione Sensori (+8% a 47 milioni), seguita dal business Azionamenti (+10% a 30,1 milioni) e dai Componenti per l’automazione (+7% a 28,3 milioni).
A livello di area geografica, si sono registrati incrementi in Italia (+10,4%), in Asia (+9,7%) e nell’Unione Europea (+9,3%), primi tre mercati del gruppo.
Contrazione invece per il giro d’affari in Sud America (-9,6%) che sconta l’effetto valutario negativo (sarebbe in crescita a cambi costanti).
L’aumento dei volumi si è riflesso nella gestione operativa, dove l’Ebitda è cresciuto dell’11,1% a 15,4 milioni, con un’incidenza sul fatturato del 15,3% (+60 basis point), beneficiando anche della riduzione della perdita operativa della divisione Azionamenti.
Anche l’ Ebit ha mostrato un incremento del 25% a 10,7 milioni, con un ros salito al 10,6% (+150 basis point), rispetto al risultato dei primi 9 mesi del 2017 penalizzato anche da perdite per 0,85 milioni riconducibili all’adeguamento dei fabbricati al fair value.
Il periodo si è però chiuso con un utile netto in calo del 10,5% a 5,4 milioni a causa del maggiore tax rate e dalla perdita rilevata nelle attività disponibili per la vendita.
Queste ultime sono attribuibili alla completa svalutazione delle attività relative al know how del business fotovoltaico, a seguito del fallimento della trattativa per la cessione del business.
A livello patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è aumentato a 6,4 milioni rispetto ai 4,8 milioni rilevati lo scorso 31 dicembre.
La generazione di cassa, positiva per 12,4 milioni, è stata infatti assorbita principalmente dagli investimenti tecnici (6,9 milioni), dal pagamento dei dividendi (5 milioni) e dal pagamento delle imposte (3,2 milioni).