Piazza Affari archivia le contrattazioni in rialzo e non distante dai massimi intraday, con il Ftse Mib in progresso dello 0,9% a 19.226 punti. Discreti guadagni anche per il Dax di Francoforte (+1,3%), il Cac 40 di Parigi (+0,8%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,8%), mentre il Ftse 100 di Londra rimane arretrato sulla parità, penalizzato dal rafforzamento della sterlina.
Parziale rimbalzo per Wall Street dopo le vendite della seduta precedente, innescate dal sell-off sui tecnologici. Ad alimentare gli acquisti contribuiscono anche i timidi segnali distensivi sul fronte commerciale, in scia alla notizia secondo cui il vice premier cinese Liu He volerà a Washington per preparare il terreno all’incontro di fine mese in Argentina tra i leader dei due Paesi.
Sul Forex recupera terreno l’euro, in area 1,128 dollari, dopo i dati sopra le attese sull’indice tedesco Zew diffusi in mattinata. Sterlina in progresso a 1,303 dollari e a 0,866 nei confronti della moneta unica, sulle indiscrezioni secondo cui le parti avrebbero trovato un accordo sulla Brexit per quanto riguarda i confini irlandesi.
Intanto cresce l’attesa per la presentazione dei correttivi alla manovra di bilancio italiana, prevista entro stasera. Secondo il Fondo Monetario Internazionale, l’impatto della manovra è comunque incerto e l’Italia rischia di entrare in recessione anche con modesti shock a causa dell’elevato indebitamento.
Sull’obbligazionario, intanto, lo spread Btp-Bund si attesta intorno a 303 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,44% dopo le aste di titoli a 3, 7 e 20 anni di questa mattina.
Tra le materie prime continuano ad arretrare le quotazioni del greggio, con Wti e Brent in calo di quasi 4 punti percentuali rispettivamente a 57,6 e 67,4 dollari al barile, dopo le critiche di Donald Trump nei confronti dell’Arabia Saudita, intenzionata a tagliare la produzione. Pesa anche la nuova revisione al ribasso delle stime sulla domanda da parte dell’Opec, che si attende una contrazione nel 2019 in scia al rallentamento dell’economia globale. Poco mosso l’oro, in area 1.200 dollari l’oncia.
Tornando a Piazza Affari, gli acquisti premiano soprattutto FCA (+4,1%), BANCA GENERALI (+3,7%) e MONCLER (+3,7%), dopo le dichiarazioni dell’Ad Remo Ruffini secondo cui il 2018 si sta rivelando un anno dai numeri molto forti per la maison in Cina. Rimbalza STM (+3,2%); bene PRYSMIAN prima dei conti (+2,4%).
In rosso invece i petroliferi SAIPEM (-3%), TENARIS (-3%) ed ENI (-2,2%), trascinati al ribasso dalle quotazioni del greggio.