Il gruppo ha archiviato il periodo luglio-settembre 2018 con ricavi in crescita del 5,1% a 159 milioni, trainati soprattutto dalla buona performance in Nord America, mentre la marginalità è diminuita a causa dei significativi investimenti in R&D e nella struttura commerciale. L’utile netto è sceso del 7,3% a 14,6 milioni. Rivisto leggermente al ribasso il target 2018 sui ricavi, previsti ora in crescita mid-single digit.
Datalogic ha chiuso il terzo trimestre 2018 con ricavi in crescita del 5,1% a 159 milioni (+4,9% a cambi costanti), una performance sostenuta soprattutto dall’andamento delle vendite in Nord America (+32%) in parte compensato dalla flessione in Emea (-7%) e in Asia (-3%).
La Divisione Datalogic ha registrato un fatturato pari a 146,8 milioni, in aumento del 5,9% grazie in particolare alla forte performance in Nord America (+46%).
A livello di gestione operativa, la marginalità ha risentito dei maggiori costi in R&D e distributivi, parzialmente controbilanciati dal miglioramento del margine lordo di contribuzione e dal contenimento delle spese generali e amministrative.
L’Ebitda ha segnato un +2,4% a 26,7 milioni, con un’incidenza sui ricavi al 16,8% (-40 punti base), mentre l’Ebit è diminuito del 2,3% a 20,8 milioni, con una redditività al 13,1% (-100 punti base).
Il trimestre si è chiuso con un calo dell’utile netto del 7,3% a 14,6 milioni, complice anche un aumento del tax rate passato dal 19,4% al 22,6 per cento.
Dal lato patrimoniale, la posizione finanziaria netta riporta liquidità per 10,9 milioni, diminuita di circa 2,1 milioni rispetto ai 13 milioni a fine giugno scorso.
Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, per il 2018 Datalogic prevede un ulteriore progresso dei risultati rispetto ai primi nove mesi, sebbene le precedenti attese di crescita mid-high single digit siano state abbassate nell’intorno mid-single digit anche per i ritardi nel passaggio alla tecnologia Android. Confermato il target di un Ebitda margin in linea allo scorso esercizio.