Esprinet, gruppo attivo nella distribuzione “business-to-business” di informatica ed elettronica di consumo, ha archiviato i primi nove mesi del 2018 con ricavi pari a 2.309,8 milioni, in aumento dell’8,6% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno.
Nel dettaglio, il giro d’affari della Sottogruppo Italia (64% dei ricavi consolidati) è cresciuto del 10% a 1.483,7 milioni. Le vendite della Sottogruppo Iberica (36% dei ricavi di gruppo) hanno mostrato un incremento del 6% a 826,1 rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente.
L’Ebitda aumenta del 2,4% a 18,7 milioni, con un’incidenza sui ricavi stabile dallo 0,8 per cento. Pesano le componenti negative non ricorrenti derivanti dal minor valore stimato delle poste creditorie vantate dal gruppo nei confronti dei fornitori.
L’Ebit, pari a 15,1 milioni, mostra un incremento del 2,8% rispetto ai primi nove mesi del 2017. Al netto delle componenti di costo del venduto non ricorrenti il miglioramento dell’Ebit risulta pari al +10% e l’incidenza sui ricavi pari allo 0,7% e quindi in linea con il corrispondente periodo dell’esercizio precedente.
Il conto economico si è chiuso con un utile netto pari a 8,3 milioni, in calo del 6,6% rispetto ai primi nove mesi 2017 (incremento del 2% al netto delle componenti di costo non ricorrenti).
La posizione finanziaria netta consolidata al 30 settembre 2018, negativa per 120,8 milioni, si confronta con un surplus di liquidità pari a 123,1 milioni a fine 2017. Il peggioramento si riconnette all’andamento del livello del capitale circolante puntuale al 30 settembre 2018 che risulta influenzato sia da fattori tecnici, in gran parte estranei all’andamento dei livelli medi dello stesso circolante, sia dal grado di utilizzo più o meno elevato dei programmi di factoring “pro soluto” dei crediti commerciali nonché dall’operazione di cartolarizzazione degli stessi.
Per l’esercizio 2018 il management riconferma un’attesa di crescita dei ricavi in area “low-single digit” e i target di redditività operativa collocati nella parte bassa dell’intervallo. L’Ebit è atteso compreso tra 39 e 41 milioni al netto di componenti di reddito non ricorrenti, pur in presenza di marginalità lorde di prodotto percentualmente inferiori di quelle previste a budget. Dati sensibilmente inferiori a quelli previsti inizialmente dal piano al 2018, che ipotizzava per il 2018 un fatturato pari a 3,75 miliardi e un Ebit di 66 milioni.