Mercati – Piazza Affari scivola nuovamente a -0,5%, Mediaset e Tim in rosso

Andamento altalenante per le borse europee, nonostante l’avvio positivo di Wall Street. Intorno alle 15:50 mostrano il Ftse Mib, dopo aver recuperato fino alla parità, scambia in ribasso dello 0,5%, arretrato rispetto a il Dax di Francoforte (+0,2%), il Ftse 100 di Londra (+0,3%), il Cac 40 di Parigi (flat) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,2%).

Nel frattempo, i listini americani hanno aperto in rialzo di circa lo 0,6%, dopo la chiusura debole di ieri in scia al crollo del greggio. Le quotazioni del petrolio mettono a segno oggi un timido rimbalzo, con Wti e Brent rispettivamente a 59,6 e 66,6 dollari al barile, grazie anche ai rumors secondo cui l’Opec starebbe valutando un taglio della produzione fino a 1,4 milioni di barili al giorno per il 2019.

Sul Forex l’euro/dollaro naviga in zona 1,13 dopo i dati contrastanti sull’inflazione Usa, che hanno evidenziato un’accelerazione (+0,3% m/m e +2,5% a/a) in linea con le attese, anche se il dato core mostra uno sviluppo su base annua (+2,1%) leggermente sotto il consensus.

Questa sera occhi puntati sul governatore della Federal Reserve, Jerome Powell, da cui gli operatori cercano rassicurazioni sul fatto che la banca centrale a stelle e strisce non stia alzando i tassi di interesse troppo rapidamente in un contesto dominato dai timori di rallentamento della crescita globale.

Nel frattempo, riflettori sul Regno Unito, dove il premier britannico Theresa May discute con il proprio governo la bozza di trattato sulla Brexit raggiunto con l’Ue. in flessione la sterlina che torna sotto 1,30 dollari dopo il balzo di ieri.

In Europa continua a tenere banco anche la questione dei conti pubblici italiani, dopo il rifiuto di apportare modifiche alla manovra che potrebbe comportare l’apertura di una procedura di infrazione da parte di Bruxelles. Dopo aver superato i 315 pb, lo spread Btp-Bund si ridimensiona a 306 pb con il rendimento del decennale italiano al 3,44 per cento.

Tornando a Piazza Affari sprofonda MEDIASET (-6,7%), su cui pesano i dubbi legati alla staticità della pubblicità in Italia all’indomani dei risultati al 30 settembre 2018.

Male anche TELECOM ITALIA (-3,7%), frenata dai conti positivi di Iliad, con contributo decisivo del mercato italiano, il giorno dopo la revoca del Ceo Genish.

Sottotono POSTE ITALIANE (-3,1%), bancari e petroliferi mentre le migliori del listino principale sono MONCLER (+3,2%), sostenuta dalle parole del presidente e Ad della maison Remo Ruffini che continua ad esprimersi positivamente sui risultati, e PIRELLI (+2,3%) nel giorno della trimestrale.