Ieri il Ftse Italia Servizi Pubblici ha guadagnato chiuso in positivo per mezzo punto percentuale, sottoperformando sia il Ftse Mib (+0,9%), ma sovraperformando il corrispondente indice europeo, che ha chiuso in sostanziale parità (+0,1%).
Ancora prioritario il tema della manovra finanziaria italiana, in attesa soprattutto dell’invio a Bruxelles dei correttivi.
Secondo il Fondo Monetario Internazionale l’impatto della manovra è comunque incerto e l’Italia rischia di entrare in recessione anche con modesti shock a causa dell’elevato indebitamento. Sull’obbligazionario, intanto, lo spread Btp-Bund si attesta intorno a 303 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,44% dopo le aste di titoli a 3, 7 e 20 anni di stamattina.
Tra le Big, la migliore è stata A2A (+1,9%), che ha pubblicato i conti del terzo trimestre del 2018 con l’Ebitda pari a 218 milioni, in calo dell’8,8% rispetto al terzo trimestre 2017, ma superando le stime degli analisti (+1,9% vs consensus); l’indebitamento finanziario netto si esprime in 2,9 miliardi, in calo di 153 milioni rispetto all’ammontare dello scorso giugno. La società ha inoltre siglato un accordo con TS Energy Europe, che regola i principali termini e condizioni per il potenziale acquisto del portafoglio di Talesun in Italia da 43,2 MWp.
Seguono Terna (+1,7%) e Italgas (+1,2%).
Enel chiude in sostanziale parità (+0,2%).
Tra i titoli a media capitalizzazione, la migliore Falck Renwables (+2,5%).
Hera chiude a +0,4 per cento.
In flessione Erg (-0,4%) e Ascopiave (-0,5%). La prima pubblicherà in prima mattina i risultati relativi al terzo trimestre dell’anno in corso (vedi – consensus terzo trimestre).
Tra le Small Cap, la migliore Biancamano (+2,9%). Segue Ternienergia che guadagna un punto percentuale.
In coda Acsm Agam (-3,6%), che ha riportato nel terzo trimestre 2018 un Ebitda ante partite non ricorrenti pari a 11 milioni (4,2 milioni nel pari periodo 2017).