Banche – Il difetto degli stress test sugli istituti europei

Gli stress test sulle banche europee necessitano di un maggiore coordinamento tra l’Eba e il supervisore, la Bce. Nello specifico, passa troppo tempo tra il momento della pubblicazione dei risultati da parte dell’Eba e le azioni richieste alle banche dal supervisore.

Questa è quanto dichiarato da Andrea Enria, presidente dell’European Banking Authority (Eba), in un intervento alla banca centrale rumena.

Infatti, se dagli stress test emerge che una banca ha bisogno di un piano di conservazione del capitale, il supervisore richiederà azioni rimediali, ma tale comunicazione può avvenire con mesi di ritardo rispetto ai risultati pubblicizzati dall’organismo di vigilanza.

Inoltre, gli stress test sono effettuati usando il bilancio dell’esercizio precedente senza considerare gli eventuali aumenti o diminuzioni di capitale intercorsi tra il dicembre dell’esercizio precedente e la pubblicazione dei risultati dei test (di norma verso la fine dell’anno successivo).

Contrariamente a ciò che avviene in Europa, negli Stati Uniti il tempo che trascorre fra la pubblicazione dei risultati e la richiesta di un piano di allineamento è di poche settimane, e non mesi.

Secondo Enria, questo è “il più grande difetto dell’approccio europeo rispetto a quello degli Stati Uniti”. Il presidente aggiunge, inoltre, che tale difetto rende “il valore informativo dei risultati limitato e crea incertezza sulle future policy dei dividendi”.