Il Ftse Italia Banche chiude con un ribasso dell’1,4% al di sotto dell’omologo europeo (-0,6%), rallentando anche il Ftse Mib (-0,8%).
L’attenzione degli investitori continua ad essere rivolta alla tenuta dei conti pubblici italiani. A maggiore ragione dopo che nella lettera di risposta alla Commissione Europea, il Governo italiano ha mantenuto invariati i target fissati nell’attuale versione della legge di Bilancio, nonostante i solleciti di Bruxelles a cambiarli in quanto in contrasto con le regole comunitarie.
Nel 2019 il tasso di crescita del Pil è confermato all’1,5% (1,6% nel 2020), mentre il rapporto deficit/Pil al 2,4% (2,9% le stime della Commissione UE).
Il rapporto debito/Pil viene visto in calo al 129,2% nel 2019 e al 127,3% nel 2020 dal 130,9% di quest’anno. Per garantire la riduzione del debito, l’esecutivo ha inserito proventi attesi pari all’1% del Pil legati a privatizzazioni.
In tale scenario lo spread Btp-Bund si mantiene ben al di sopra dei 300 pb, raggiungendo anche un picco in area 315 pb (fonte Mts Markets) e penalizzando nuovamente il comparto bancario. Nel frattempo, il Parlamento Europeo ha varato una bozza per alleggerire gli accantonamenti sui nuovi Npl.
Le vendite colpiscono tutti i titoli del listino principale, inclusa Bper (-3%). Intesa Sanpaolo e UniCredit riescono a contenere le perdite sotto il 2 per cento.
Sul Mid Cap lettera su Credem (-1,7%), che ha ceduto un portafoglio di sofferenze di circa 80 milioni consentendo all’Npl ratio lordo di scendere sotto il 5%, e Popolare Sondrio (-0,9%). Pesante Creval (-4,2%), con il mercato che al momento non sembra considerare i progressi evidenziati dai conti del terzo trimestre.
Ancora giù Mps (-1,5%), con l’istituto che resta sotto i riflettori per i possibili impatti sulla solidità patrimoniale legati all’andamento dello spread. L’obiettivo è diminuire la sensitivity ai titoli di Stato italiani a 3 milioni a fine 2018 “per ridurre la volatilità sul capitale che in questo momento è particolarmente esposto alle fluttuazioni dello spread tra Btp e Bund”, ha precisato l’Ad Marco Morelli.
Tra le Small Cap tenta un rimbalzo Carige (+5,3%), in seguito al crollo della seduta precedente dopo che il cda ha dato il via libera al piano di rafforzamento patrimoniale da 400 milioni. Nella giornata di ieri la Consob ha vietato le vendite allo scoperto sul titolo.
Ancora qualche realizzo su Banca Finnat (-0,3%), dopo quelli di ieri seguiti allo scatto di lunedì.