Sono arrivate sul tavolo di Banco Bpm le tre offerte per l’importante passaggio di de-risking previsto dall’istituto di credito guidato da Giuseppe Castagna. Le proposte sono state presentate da tutte e tre le cordate attese, costituite dal consorzio tra Texas Pacific Group, Christofferson Robb & Company, Davidson Kempner e Prelios, dalla cordata formata da doBank, Fortress e Illimity di Corrado Passera e dalla coppia Credito Fondiario e il fondo Elliott, suo azionista di maggioranza.
Le offerte potevano essere presentate per tre pacchetti differenti. Uno di dimensioni maggiori attorno agli 8,5 miliardi che permetterebbe alla banca di pulire quasi totalmente il portafoglio delle sofferenze, uno di dimensioni tra i 3-3,5 miliardi e infine uno di dimensioni intermedie.
Il cda della banca si riunirà giovedì 29 novembre per esaminare le offerte. L’elemento più importante per la scelta sarà il prezzo che, secondo indiscrezioni di stampa, sarebbe compreso tra il 20% e il 25% del nominale. Un valore che negli ultimi mesi è stato influenzato anche dal rialzo dello spread.
La banca, in caso di offerte vicine al valore massimo del portafoglio, potrebbe cedere anche la piattaforma di servicing, ricalcando l’operazione effettuata da Intesa Sanpaolo con Intrum. Se invece la cessione riguardasse un pacchetto di minori dimensioni, la piattaforma sarebbe mantenuta dal’istituto.