Il Cda di Isagro ha approvato i conti dei primi nove mesi del 2018, chiusi con ricavi a 115,2 milioni in progresso del 2,7% su base annua. Giro d’affari che a parità di cambio si sarebbe attestato a 121,1 milioni (+8% a/a).
L’Ebitda risulta pari a 12,7 milioni (+21,2% a/a), con il relativo margine in aumento dal 9,3% all’11%. A parità di tassi di cambio l’Ebitda consolidato invece sarebbe stato pari a 15,3 milioni (+46% a/a).
Gli ammortamenti e le svalutazioni, complessivamente pari a 7,1 milioni, sono rimasti sostanzialmente stabili nel periodo e l’Ebit si è pertanto fissato a 5,6 milioni (+58,3% a/a).
La gestione finanziaria risulta negativa per 1 milione (oneri finanziari netti pari a 0,2 milioni nei 9M17).
Infine, il conto economico si è chiuso con un utile netto di 2,6 milioni (+81% a/a).
Dal lato patrimoniale, al 30 settembre 2018 l’indebitamento finanziario netto ammontava a 52,3 milioni (46,2 milioni a fine dicembre 2017).Per il 4° trimestre dell’esercizio corrente, il management si attende vendite in crescita rispetto a quelle del pari periodo del 2017, con attese di recupero a fine anno del “gap” di fatturato da Agrofarmaci & Servizi, consuntivato al 30 settembre, e di un risultato netto per l’intero 2018 in leggero miglioramento rispetto a quello del 2017.
Per il 2019-2020, Isagro prevede una ripresa della crescita delle vendite in Asia e Sud America, con recuperi di marginalità e una situazione di conto economico in linea con gli ultimi esercizi e, quindi, ancora di transizione verso il 2021. Dalla seconda metà di tale anno si attende l’inizio delle vendite del nuovo fungicida ad ampio spettro Fluindapyr, incluso nell’attivo di bilancio al valore di costo storico, dal quale ci si attende un importante contributo in termini di vendite e di margini.
Confermato l’obiettivo di fatturato consolidato pari a circa 200 milioni già per il 2021, grazie all’applicazione di linee strategiche quali scoperta e sviluppo di nuove molecole e la crescita nel business delle biosolutions.