Il terremoto scatenatosi all’interno del governo britannico all’indomani dell’accordo sulla Brexit con l’Europa spaventa i mercati, che chiudono le contrattazioni in rosso.
Il Ftse Mib resta maglia nera (-0,9% in area 18.905 punti ), appesantito anche dalle tensioni sui conti pubblici italiani, ma sono in ribasso anche il Cac di Parigi (-0,7%), il Dax di Francoforte (-0,5%), il Ftse 100 di Londra (+0,1%) e l’Ibex di Madrid (-0,2%).
Appesantiti anche i listini Usa, con Dow Jones, S&P e Nasdaq che perdono circa lo 0,2 per cento.
Sempre più debole la sterlina (-1,7%), con il cambio a 1,2773, mentre chiude attorno a 1,13 il cambio euro/dollaro.
Nonostante i dati settimanali Eia sulle scorte Usa abbiano evidenziato una crescita delle scorte per l’ottava settimana consecutiva, accelera il rialzo delle quotazioni del greggio, con il Brent (+1,6%) sopra i 67 dollari e il Wti (+1,4%) sopra i 57 dollari.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund supera i 312 pb, con il rendimento del decennale italiano a 3,48 per cento.
Tornando a Piazza Affari, la peggiore resta PRYSMIAN (-5,1%), seguita da MONCLER (-3,5%), e BUZZI (-3,4%), mentre salgono in cima al listino PIRELLI (+1,3%), TENARIS (+1,2%) e BPER BANCA (+0,8%).