Arretrano le principali borse europee ma Milano resta la peggiore, dopo le dimissioni del ministro per la Brexit nel Regno Unito e l’aumento del debito pubblico italiano a settembre.
Intorno alle 12:00, A Milano il Ftse Mib cede lo 0,5%, al di sotto dei 19.000 punti, ma sono in ribasso anche l’Ibex di Madrid (-0,3%) e il Cac di Parigi (-0,3%). Di poco sopra la parità il Ftse 100 di Londra (+0,1%) e piatto il Dax di Francoforte.
Oltreoceano i futures sui principali listini sono poco mossi o in frazionale rialzo, dopo la presunta riapertura dei negoziati commerciali fra Pechino e Washington.
Nel Regno Unito, dopo l’approvazione da parte del parlamento britannico dell’accordo con l’Ue per la Brexit il presidente del Consiglio europeo Tusk ha fissato per il 25 novembre un vertice Ue straordinario per la firma dell’accordo di ritiro. Intanto due ministri del governo britannico, Dominic Raab, ministro per la Brexit, e Shailesh Vara, ministro per l’Irlanda del Nord, hanno rassegnato le dimissioni.
Dopo il rafforzamento iniziale, la sterlina perde più di un punto percentuale e mezzo sul dollaro e euro: il cambio sterlina/dollaro è tornato a 1,2767 e l’euro/sterlina a 0,883. Poco mosso il cambio euro/dollaro, a 1,1296.
Sul fronte macroeconomico il Regno Unito presenta, ad ottobre, un’inaspettato calo delle vendite al dettaglio, e a settembre il surplus della bilancia commerciale dell’Eurozona è inferiore alle attese.
Tra le materie prime, in attesa dell’uscita dei dati settimanali Eia sulle scorte Usa, rimangono in frazionale ribasso le quotazioni del greggio,con il Brent (-0,3%) a 66,2 dollari e il Wti (-0,5%) a 57 dollari.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund scende sopra i 310 pb, dopo aver superato in mattinata i 314 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,47%, dopo che la Banca d’Italia ha evidenziato, per settembre, un ritorno alla crescita del debito delle amministrazioni pubbliche, pari a 2.331,3 miliardi e in aumento di 4,7 miliardi. Ad agosto, inoltre, il controvalore dei titoli di stato italiani detenuti da investitori esteri è sceso al minimo da marzo 2014.
Tornando a Piazza Affari, la peggiore resta PRYSMIAN (-4,2%), seguita da LEONARDO (-2,4%) e POSTE ITALIANE (-2,1), mentre guadagnano BREMBO (+0,9%), CAMPARI (+0,9%) e TENARIS (+0,8%).