Il board di Mondadori Editore, guidato da Ernesto Mauri, ha approvato i conti dei primi nove mesi del 2018, chiusi con ricavi consolidati per 658,1 milioni, in calo del 6,9% rispetto al pari periodo 2017.
Un andamento che risente principalmente della debolezza dell’area periodici Italia determinata dalla prosecuzione dei trend negativi dei mercati di riferimento a livello diffusionale e pubblicitario.
L’Ebitda adjusted si è attestato a 62,8 milioni, in crescita del 3,3% rispetto allo scorso esercizio. Una dinamica che riflette l’efficacia delle azioni volte al contenimento dei costi fissi di struttura e che, a fronte di ammortamenti sostanzialmente stabili, porta l’Ebit adjusted a 47,3 milioni (+4,2% rispetto ai 9M 2017).
Dopo la contabilizzazione di oneri finanziari netti per 12 milioni legati soprattutto al deludente andamento della collegata Mach2 Libri, attiva nella distribuzione di libri, e del canale della GDO, posto in liquidazione nel 2018, cui si sono aggiunti oneri straordinari per 9,8 milioni, la gestione dell’attività in continuità si è chiusa con un utile di 15,7 milioni.
Depurando tale importo della perdita di 198 milioni registrata da Mondadori France, ramo d’azienda destinato alla vendita per il quale è in corso una trattativa con Reworld Media, il risultato netto dei soci registra una perdita di 181,5 milioni, contro l’utile di 31,2 milioni di fine settembre 2017.
Al 30 settembre 2018, l’indebitamento finanziario del gruppo si attesta a 209,3 milioni, aumentato di circa 20,1 milioni rispetto all’ammontare a fine dicembre 2017.