Pirelli ha chiuso i primi nove mesi 2018 con risultati sostanzialmente in linea alle attese, con il miglioramento del price/mix grazie al focus sull’High Value che ha compensato la flessione dei volumi e l’impatto sfavorevole dei cambi.
I ricavi sono diminuiti del 2,8% a 2,63 miliardi (+4,4% la crescita organica), con l’effetto cambi negativo (-6,6%) e la diminuzione dei volumi in parte compensato dal miglioramento del price/mix (+6,2%).
I volumi sono diminuiti dell’1,8%, con la crescita del 12,1% del segmento High Value controbilanciata dalla flessione dell’11,2% del segmento Standard, riflettendo il calo della domanda sui mercati maturi (Europa e Nafta) e la contrazione del mercato nei paesi emergenti.
Un trend che ha spinto Pirelli ad accelerare la riduzione dei volumi sui prodotti a minore redditività.
Per quanto riguarda la gestione operativa, i margini hanno beneficiato del miglioramento del price/mix, sostenuto dal crescente peso dell’High Value, e del mix nel segmento Standard, oltre che dell’aumento dei prezzi nei mercati emergenti per contrastare la volatilità dei cambi.
Inoltre, le efficienze e le azioni sui costi hanno più che compensato l’aumento del costo delle materie prime, la flessione dei volumi e l’impatto negativo del Forex.
L’Ebitda adjusted ante costi di start-up è cresciuto dell’8,2% a 936 milioni, con un’incidenza sul fatturato al 23,9% (+240 punti base), mentre l’Ebit adjusted ante costi di start-up è aumentato del 7,5% a 732 milioni, con una marginalità al 18,7% (+180 punti base).
Il periodo si è chiuso con un balzo dell’utile netto delle attività in funzionamento del 90% a 378 milioni, che ha beneficiato della buona performance operativa e di minori oneri finanziari netti principalmente per effetto della riduzione del debito.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto, rispetto al 31 dicembre 2017, è aumentato di circa 820 milioni a 4,04 miliardi, complici gli investimenti effettuati nel periodo e l’incremento del capitale circolante.
Infine, Pirelli ha confermato i target 2018 a livello di redditività, con l’Ebit adjusted ante costi di start-up stimato superiore a 1 miliardo, mentre l’obiettivo sui ricavi è stato rivisto da 5,4 a 5,2 miliardi a causa principalmente della maggiore debolezza del mercato in Sud America e della maggiore volatilità valutaria nei mercati emergenti.