Saes Getters ha evidenziato un incremento del 6,8% del giro d’affari a 117,8 milioni (+12% a parità di cambi) nei primi nove mesi del 2018, un periodo caratterizzato dalla cessione del business della purificazione dei gas. L’incremento si è ampliato nella gestione operativa che ha mostrato un deciso incremento della marginalità, beneficiando del buon andamento dei principali business del gruppo. Le attività continue hanno quindi mostrato un risultato netto pari a 5,7 milioni, contro la perdita di 1,9 milioni rilevata l’anno precedente. Al netto del risultato e della plusvalenza generata dalla cessione del business purificazione gas, l’utile netto è pari a 245 milioni. Infine, la cessione impatta anche sul lato patrimoniale contribuendo a una liquidità netta pari a 234,6 milioni.
Nei primi nove mesi del 2018 il giro d’affari di Saes Getters è cresciuto del 6,8% a 117,8 milioni, nonostante un effetto cambi negativo del 5,2 per cento. A livello organico, dunque, la crescita si è attestata al 12 per cento.
L’andamento riflette i risultati positivi dei segmenti Security & Defense (+56%), soluzioni per i sistemi da vuoto (+45%) e del business Shape Memory Alloys (+4%), principalmente per effetto dell’andamento dei SMA for Thermal & Electro Medical Services.
Per quanto riguarda la gestione operativa, l’Ebitda balza del 47% a 19,4 milioni, con il relativo margine salito di 450 punti base al 16,4 per cento, grazie principalmente alla forte marginalità dei segmenti dei sistemi per la sicurezza e la difesa, delle pompe a vuoto e Nitinol per dispositivi medicali.
L’Ebit è invece quasi raddoppiato a 13,5 milioni, con un ros salito di 530 punti base all’11,5 per cento, per effetto delle dinamiche sopra descritte, della diminuzione delle spese operative e del contributo a fondo perduto per 1,2 milioni concesso dallo Stato del Connecticut a Memory Corporation.
Il risultato netto delle attività continue si è quindi attestato a 5,7 milioni, in deciso miglioramento rispetto alla perdita per 1,9 milioni rilevata nei 9M 2017, in scia anche al miglioramento della gestione finanziaria e alla riduzione del tax rate.
Il periodo si è chiuso infine con un utile netto di 244,9 milioni, rispetto ai 16,7 milioni dei 9M 2017, grazie al risultato delle attività destinate alla vendita.
Quest’ultimo include in risultato del business di purificazione dei gas fino al 25 giugno, pari a 12,7 milioni, e la plusvalenza di 226,6 milioni generata dalla cessione dello stesso business al netto dei costi legati all’operazione (35,2 milioni).
Il risultato della divisione, l’anno precedente, era invece stato pari a 18,6 milioni.
Dal lato patrimoniale, infine, il gruppo al 30 settembre ha riportato una liquidità netta pari a 234,6 milioni contro l’indebitamento per 16,5 milioni rilevato lo scorso 31 dicembre.
Una dinamica influenzata dalla cessione del business della purificazione dei gas che, come detto, ha generato una plusvalenza netta di 226,6 milioni.