Il Cda di Unieuro ha approvato i conti del primo semestre dell’esercizio 2018-19, chiuso lo scorso 31 agosto.
Nel periodo marzo-agosto il gruppo ha riportato ricavi per 908,5 milioni in crescita dell’11,7% su base annua grazie anche all’ampliamento del perimetro di attività. Si segnalano infatti le seguenti acquisizioni: Monclick (consolidata dal 1° giugno 2017), i 21 punti vendita di Andreoli (riaperti il 1° luglio 2017), il flasghip store nel centro commerciale di Euroma2 (20 settembre 2017) e 19 negozi rilevati da Gruppo Cerioni (riaperti tra novembre 2017 e gennaio 2018).
I ricavi su base like for like (a perimetro di attività omogeneo) segnano, invece, un aumento dell’1 per cento; escludendo l’impatto dei nuovi negozi sulla rete preesistente, i ricavi su base like for like crescono del 4,3 per cento.
Entrando nei dettagli delle singoli canali di vendita, si segnala il progresso del canale retail (+11,9%), del canale Online (+39,1%) e del canale Travel (+6,9%), mentre si sono ridotti il Wholesale (-0,4%) e il B2B (-3%).
Interessante lo sviluppo del canale Online, che ha riportato ricavi in aumento a 99,6 milioni. Un andamento che ha beneficiato del successo delle iniziative commerciali, dei buoni risultati della strategia di crescita sulle categorie di prodotto ad alto margine, oltre ad un generale miglioramento della piattaforma unieuro.it. Inoltre, in evidenza il contributo positivo di Monclick, che ha apportato ricavi per 18,9 milioni.
La suddivisione per categoria merceologica evidenzia invece un netto balzo dei ricavi da servizi (+29,4%), Brown (+16,5%) e Grey (+12,9%), mentre la categoria White (+6,2%) e gli altri prodotti (+0,6%) hanno registrato una crescita più contenuta.
La categoria Brown (17% dei ricavi totali) riferita a televisori e relativi accessori ha registrato un’importante crescita in controtendenza rispetto al mercato, per effetto del successo dei televisori di fascia alta oltre all’effetto traino dei Mondiali di calcio 2018.
Positiva anche la categoria Grey (macchine fotografiche, videocamere, smartphone ecc), che ha segnato un +48,2% dei ricavi totali, grazie all’andamento positivo del segmento Telefonia per lo spostamento del mix verso l’alto di gamma e alle buone performance di alcuni nuovi modelli.
Infine, il comparto White (elettrodomestici di grandi e piccole dimensioni), pari al 26,3% delle vendite, ha generato un fatturato in crescita del 6,2% grazie alla focalizzazione sulle categorie alto marginanti.
A livello di margini operativi, l’Ebitda Adjusted di Unieuro ha registrato una crescita del 6,1% a 15,6 milioni, con il relativo margine che scende dall’1,8% all’1,7 per cento. Si segnala tuttavia la tipica stagionalità del business Unieuro che concentra maggiori ricavi nella parte finale di ogni esercizio mentre i costi operativi presentano una distribuzione più uniforme.
Nel periodo in esame, gli ammortamenti e le svalutazioni si sono complessivamente attestati a 12,3 milioni, in aumento del 25,3% su base annua a seguito degli investimenti legati ad acquisizioni e svalutazione di asset riguardanti i punti vendita chiusi nel periodo.
Migliora invece la gestione finanziaria, negativa per 2,2 milioni (-2,5 milioni nel 1° sem 2017/18).
Infine, il conto economico si è chiuso con una perdita netta di 5,2 milioni, in netto calo rispetto ai 12,6 milioni del periodo di confronto che però aveva risentito di oneri non ricorrenti per 17,3 milioni.
Il risultato netto adjusted, al netto di tutte le componenti straordinarie, risulta invece positivo per 0,4 milioni (3,1 milioni di utile al 31 agosto 2017).
Dal lato patrimoniale, al 31 agosto 2018 l’indebitamento finanziario netto ammontava a 55,3 milioni, in aumento di 50,8 milioni rispetto al dato di fine esercizio 2017/2018 (4,5 milioni al 28 febbraio 2018).
Nel periodo gli investimenti ammontano a 8,4 milioni (17,9 milioni 1° semestre 2017/2018). Le capex ordinarie hanno interessato interventi per l’ampliamento e il rinnovo della rete di negozi diretti, una relocation nel corso del semestre e l’acquisto di nuovi sistemi hardware, software e licenze, nonché costi di sviluppo riguardanti gli applicativi preesistenti, in ottica di digitalizzazione dei negozi e miglioramento continuo delle piattaforme online. Gli investimenti non ordinari hanno invece interessato la realizzazione del nuovo hub logistico di Piacenza.