Fabio Innocenzi, Ceo di Carige, a margine di un convegno ha fatto il punto della situazione. Il manager è partito dalla manovra di rafforzamento patrimoniale appena varato, dicendosi convinto del sostegno dei grandi soci. Innocenzi ha anche affrontato il tema aggregazioni e ha parlato delle opzioni in corso di valutazione per le azioni, nonché del de-risking in corso. Nel frattempo il titolo aggiorna minimi storici, segnando poco dopo le 15:00 un calo del 5,3% a 0,0018 euro.
Fabio Innocenzi, Ad di Carige, si è detto fiducioso sul fatto che i grandi azionisti della banca non faranno mancare il loro contributo alla manovra di rafforzamento patrimoniale da 400 milioni della banca.
“Sono assolutamente fiducioso leggendo le dichiarazioni che gli azionisti hanno fatto ai giornali”, ha sottolineato il manager a margine di un convegno.
Lo scorso lunedì la banca ha varato una manovra di rafforzamento patrimoniale da 400 milioni, suddivisa in due operazioni collegate: l’emissione di un bond subordinato e un aumento di capitale.
“Credo che il mercato stia facendo valutazioni sull’impatto dell’aumento di capitale”, spiega Innocenzi a proposito delle recenti performance.
Il bond subordinato sarà sottoscritto per una quota pari a 320 milioni dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. A questo proposito, Innocenzi ha affermato: “Adesso inizieranno i contatti, insieme al Fondo siamo nella fase di definizione del tasso del bond e immediatamente dopo seguirà la fase di manifestazioni di interesse di eventuali sottoscrittori. Sarà un tasso che avrà a riferimento i tassi di mercato”.
L’aumento di capitale servirà invece a rimborsare il bond. L’assemblea degli azionisti per dare il via libera all’operazione è stata fissata per il prossimo 22 dicembre.
Al momento la Malacalza Investimenti, primo socio di Carige con il 27,5%, non ha ancora fatto sapere quali sono le sue intenzioni. Secondo rumor di stampa, vuole prima ricevere ragguagli sui 257 milioni di rettifiche richieste dalla Bce e sul nuovo piano industriale, di cui uno dei punti cardine sarà il recupero della redditività.
“Dobbiamo fare un lavoro importante di revisione del piano industriale in vista dell’aumento di capitale e del progetto di bilancio 2018. Usciremo col piano in occasione della presentazione del bilancio. Il rapporto costi/ricavi è un pilastro di qualsiasi piano ed è fatto di due cose: costi e ricavi. Lavoreremo bene per capire come ottimizzare questo rapporto”, ha sottolineato il Ceo.
Per quanto riguarda gli altri principali azionisti, Raffaele Mincione (titolare del 5,4%) ha subordinato la sua disponibilità subordinatamente ad alcune condizioni.
Innocenzi si è poi soffermato anche sul tema M&A, l’altro pilastro del nuovo piano industriale. “L’analisi che stiamo facendo con l’advisor è ampia e articolata ma ad oggi non ci sono ipotesi concrete. Il dossier aggregazione “è un dossier che abbiamo aperto per capire quali possano essere le soluzioni in via di aggregazione, in modo da poter beneficiare di sinergie e non solo di vantaggi di un piano stand alone, è un aspetto importante perché dà un’opzione in più”, ha affermato il manager.
In merito alle tempistiche, l’Ad ha fatto presente “da oggi alla fine del 2019 c’è più di un anno, quindi di sicuro è un tempo adeguato per fare tutte le analisi e gli approfondimenti. Non ho la sfera di cristallo per poter dire se e quando verrà conclusa un’operazione”.
Innocenzi in occasione della conference call aveva sottolineato che l’interesse poteva arrivare sia da un soggetto industriale sia finanziario (alcuni rumor di stampa fanno il nome del fondo Apollo).
In merito all’accorpamento delle azioni Innocenzi ha spiegato che “Sarà un tema che metteremo all’ordine del giorno dell’assemblea. Un obiettivo potrebbe essere quello di accorparne mille in una, poi faremo le analisi nel prossimo cda”. Il manager ha poi aggiunto: “Bisogna analizzare tutti gli impatti, anche per le risparmio, sarà un altro tema che dovremo valutare in consiglio”.
Il manager ha anche parlato del de-risking. “Abbiamo un piano che sta andando avanti con una priorità per quanto riguarda la riduzione del rischio con la cessione degli Utp e la cartolarizzazione delle sofferenze. Questi sono i due pilastri aggiuntivi”.