Nei primi nove mesi del 2018 il gruppo La Doria ha riportato ricavi saliti dell’1,3% a 512,2 milioni.
A livello di margini operativi l’Ebitda e l’Ebit sono diminuiti rispettivamente del 4,6% a 40,5 milioni e del 4,8% a 29 milioni, nonostante ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni scesi del 3,9 per cento.
Diversamente è cresciuto l’utile ante imposte (+2,5% a 29,8 milioni) beneficiando di un saldo della gestione finanziaria diventando positivo per 0,8 milioni dai precedenti -1,4 milioni.
Suddette dinamiche si sono riflesse a livello di utile netto cresciuto del 3,9% a 21,8 milioni, beneficiando inoltre di una minore incidenza delle imposte con un tax rate sceso dell’1 per cento.
Sul fronte patrimoniale l’indebitamento finanziario netto si è attestato a 79,1 milioni, in calo di 19 milioni rispetto a fine 2017.
Il management si attende di chiudere il 2018 con un incremento dei ricavi grazie alla crescita dei volumi di vendita.
In termini di marginalità conferma un calo rispetto all’esercizio precedente, calo che tenuto conto del negativo andamento della campagna di trasformazione del pomodoro che si è svolta nel terzo trimestre, è stimato lievemente superiore rispetto al piano.
Il deciso incremento dei costi di produzione sarà solo in parte mitigato dall’aumento dei prezzi di vendita dei derivati del pomodoro.
Pertanto è attesa una flessione della redditività della “linea rossa” nell’esercizio corrente e, in misura maggiore, nella prima metà del 2019, esercizio in cui la produzione del pomodoro genererà ricavi.
E’ previsto uno scenario più positivo con la campagna del prossimo anno grazie alle attese di una forte riduzione delle scorte a livello nazionale che dovrebbe portare a un rialzo delle quotazioni, con effetti a partire dall’ultimo trimestre del prossimo esercizio e soprattutto dal 2020.
Il tutto in uno scenario di mercato nel quale opera il gruppo che continua ad essere caratterizzato da una elevata concorrenza e da pressione sui fornitori in aumento, in particolare nel Regno Unito anche a seguito della Brexit e degli effetti prodotti dalla svalutazione della sterlina.
Ricordiamo infine che La Doria ha varato nell’anno in corso un importante piano quadriennale di investimenti, che impiegherà risorse per circa 115 milioni, orientato all’incremento della capacità produttiva principalmente nelle categorie di prodotto a più alto valore aggiunto e con tassi di crescita potenzialmente più elevati, come i sughi pronti.
Il piano sarà finalizzato, inoltre, alla razionalizzazione dei siti industriali del gruppo e all’aumento dell’efficienza industriale e logistica, con l’obiettivo di essere ancor più competitivi nei costi.