I principali listini europei recuperano lievemente terreno nel finale ma archiviano le contrattazioni in territorio negativo, non favorite dall’avvio debole di Wall Street.
A Milano il Ftse Mib che limita le perdite allo 0,1% a 18.878 punti, sostanzialmente in linea con il Dax di Francoforte (-0,1%), il Cac 40 di Parigi (-0,2%) e l’Ibex di Madrid (-0,1%). Leggermente più arretrato invece il Ftse 100 di Londra (-0,3%).
Oggi, dopo il dato sull’inflazione dell’Eurozona che ha confermato la decelerazione attesa dagli analisti, ha parlato il presidente della Bce, Mario Draghi.
Il presidente ha confermato la forward guidance con la fine del Qe a dicembre e il rialzo dei tassi di interesse previsto per il 2019, aprendo però uno spiraglio verso un prolungamento della politica dei tassi zero nel caso “le condizioni di liquidità dovessero inasprirsi o se si verificasse un deterioramento delle prospettive di inflazione”.
Il focus in Europa rimane inoltre sulla manovra italiana, con il commissario europeo agli Affari Economici, Pierre Moscovici, che ha aperto alla possibilità di accordare “flessibilità” all’Italia su alcuni punti, come le spese conseguenti al crollo del ponte di Genova o ai danni da maltempo, ma ribadisce la fermezza sul rispetto delle regole.
Per la prossima settimana è infatti attesa la decisione della Commissione Europea sulla legge di bilancio che, secondo le indiscrezioni, dovrebbe muovere i primi passi verso un’azione disciplinare.
Intanto, lo spread Btp-Bund resta in area 312 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,49 per cento.
Sul Forex, continua il recupero della sterlina a 1,284 dollari, mentre permangono le incertezze sulla stabilità della leadership di Theresa May dopo l’accordo con l’UE sulla Brexit, mal digerito da parte dei governo ingese.
Intanto, prosegue il rallentamento del dollaro nei confronti della altre valute, con l’euro/dollaro a 1,141 e il dollaro/yen a 112,8.
In rialzo le quotazioni di greggio, con il Wti a 56,9 $/bl (+0,8%) e il Brent a 67,1 $/bl (+0,8%) grazie al ritorno in primo piano dei possibili tagli alla produzione da parte dell’Opec nel 2019.
Tornando a Piazza Affari, chiudono in vetta al Ftse Mib CAMPARI (+2,5%), BREMBO (+2,2%) e TERNA (+2%).
Segue TELECOM ITALIA (+1,9%), dopo che Standard & Poor’s ha confermato il rating ‘BB+’, abbassando però l’outlook da positivo a stabile.
In fondo al listino invece BPER (-1,8%), UBI (-2,6%) e PRYSMIAN (-2,7%).