Scambiano negativo tutti i principali listini europei dopo la partenza debole di Wall Street.
Intorno alle 16:10, a Milano il Ftse Mib cede lo 0,1% in area 18.880 punti. In ribasso anche il Dax di Francoforte (-0,2%), il Cac 40 di Parigi (-0,3%), il Ftse 100 di Londra (-0,4%) e l’Ibex di Madrid (-0,3%).
Questa mattina è stato pubblicato il dato sull’inflazione nell’Eurozona, pari all’1,1% ad ottobre (dato core), che sembra confermare la decelerazione attesa dagli analisti.
Successivamente il presidente della Bce Mario Draghi, intervenuto a Francoforte, ha confermato la forward guidance con la fine del Qe a dicembre e il rialzo dei tassi di interesse previsto per il 2019.
Draghi ha però affermato che “se le condizioni di liquidità dovessero inasprirsi o se si verificasse un deterioramento delle prospettive di inflazione, la nostra reazione sarebbe ben definita”, aprendo dunque uno spiraglio verso un prolungamento della politica dei tassi zero.
Inoltre, nel corso del suo discorso, il presidente della Bce ha dichiarato che “i paesi ad alto debito non dovrebbero aumentare ulteriormente il loro debito e tutti i paesi dovrebbero rispettare le regole dell’Unione Europea”, lanciando un nuovo segnale indiretto verso il governo italiano.
Intanto, lo spread Btp-Bund sale in area 311 punti base con il rendimento del decennale italiano al 3,48%, mentre la legge di bilancio italiana continua ad essere oggetto di discussione in Europa.
Continua il rimbalzo della sterlina, in frazionale rialzo a 1,287 dollari, dopo le pesanti perdite provocate dall’incerto clima politico all’indomani dell’accordo con l’Ue sulla Brexit, mentre si rafforza l’Euro (+0,7%) con il cambio Euro/dollaro in area 1,14.
Tra le materie prime, infine, proseguono i rialzi sulle quotazioni di greggio dopo il recente crollo, con il Brent (+2%) in rialzo oltre i 67 dollari e il Wti (+1,75%) oltre i 57 dollari.
Tornando a Piazza Affari, sale in testa BREMBO (+2,2%), con gli acquisti che premiano anche A2A (+1,7%), TERNA (+1,7%) e CAMPARI (+1,6%). Ancora in rosso invece PRYSMIAN (-2,8%) e UBI BANCA (-2,2%).