Avvio di seduta con un tentativo di rimbalzo per il comparto bancario a Piazza Affari. Intorno alle 10:15 il Ftse Italia Banche sale dell’1,9%, dopo avere lasciato sul terreno il 4% nell’ottava appena archiviata.
Il settore è sostenuto dal lieve calo dello spread Btp-Bund in area 305 pb dopo che lo scorso venerdì aveva chiuso sopra i 310 pb (fonte Mts Markets). Il mercato sembra concedere una tregua in attesa della decisione della Commissione Europea sulla nuova versione della legge di Bilancio italiana, che sarà resa nota mercoledì 21 novembre.
Il Governo italiano ha lasciato invariati per il 2019 il tasso di crescita del Pil (+1,5%) e il rapporto deficit/Pil (al 2,4%). Viene quasi data per certa una nuova bocciatura, che potrebbe essere poi propedeutica ad un’eventuale procedura d’infrazione per deficit o debito eccessivo.
“Il bilancio programmatico italiano mostra una significativa deviazione rispetto agli impegni presi dal governo con i partner del Consiglio. I Paesi membri appoggiano la posizione della Commissione nei confronti dell’Italia”, ha affermato in un’intervista il vice presidente dell’organismo comunitario, Valdis Dombrovskis.
In recupero tutti i titoli del Ftse Mib, con Intesa Sanpaolo (+2,1% a 1,96 euro), UniCredit (+2,5% a 11,17 euro), Bper (+2,2% a 3,43 euro), Ubi (+3,6% a 2,65 euro), Banco Bpm (+4,2% a 1,82 euro), mentre Mediobanca (-2,7% a 7,57 euro) è condizionata dallo stacco della cedola.
Stesso copione tra le Mid Cap, con Credem (+1,6% a 5,20 euro), Popolare Sondrio (+1% a 2,78 euro), Mps (+2,9% a 1,42 euro) e Creval (+1,8% a 0,0845 euro). Sullo Small Cap bene Carige (+11,8% a 00019 euro) e Banco Desio (+3,6% a 1,85 euro).