Il Ftse Italia Moda Servizi per la Casa e per la Persona cede nell’ultima settimana l’1,7%, contro il +0,4% del corrispondente indice europeo.
Nella settimana della mancata revisione principale listino milanese, nel corso delle cinque sedute, segna il -2%, appesantito soprattutto dai conti trimestrali e dalle tensioni sulla manovre economica italiana
Chiudono tutte in rosso le Mid Cap: Technogym (-3,4%) ha ricevuto l’avvio di copertura con giudizio “buy” da parte di Berenberg con prezzo obiettivo a 12,3 euro, superiore di circa il 25% rispetto al prezzo attuale.
Seguono De’Longhi (-3,8%) e Fila (-6,6%).
Quest’ultima nei primi nove mesi del 2018 Fila ha visto il fatturato crescere del 12,8% a 441,6 milioni grazie al contributo dell’americana Pacon, acquisita nel periodo, sostenendo anche la gestione operativa. I maggiori oneri finanziari legati all’acquisizione hanno però contribuito a una riduzione del 18% dell’utile netto dei soci a 22,5 milioni e a incrementare l’indebitamento finanziario netto fino a 591,3 milioni.
Fra le società a minore capitalizzazione B&C Speakers segna l’unica performance positiva del comparto (+2,6%). Il gruppo ha archiviato i primi nove mesi del 2018 con ricavi in crescita del 39% a 41,2 milioni, beneficiando in particolare del contributo di 9,5 milioni della neo acquisita Eighteen Sound.
Sabaf (-0,9%) ha archiviato il periodo luglio-settembre con ricavi in aumento dell’8,1% a 38,4 milioni, L’Ebitda in crescita del 4,3 per cento. Il risultato netto è balzato dell’85,2% a 5,1 milioni.
Bialetti (-1,7%) ha ricevuto, da parte del Tribunale di Brescia, l’autorizzazione a contrarre un finanziamento prededucibile mediante l’emissione di obbligazioni non convertibili dell’importo di 17 milioni finalizzati al piano di ristrutturazione del debito.
La società ha reso noti i dati gestionali relativi ai primi nove mesi del 2018, in cui il giro d’affari consolidato è diminuito del 18,5% a 100,2 milioni, e l’Ebitda riporta una perdita di 6,1 milioni.
Emak, in ribasso del 2,8%, nei primi nove mesi del 2018 il ha realizzato ricavi per 355,2 milioni, in aumento del 10,2% grazie soprattutto alla variazione del perimetro di consolidamento che ha consentito un incremento double digit anche dell’Ebitda adjusted. L’utile netto è cresciuto del 49% a 23,1 milioni.
Nice (-6,4%) ha chiuso i primi nove mesi del 2018 con ricavi in aumento del 7,9% a 262 milioni. L’utile netto è calato del 29% a 13 milioni, complice un incremento del tax rate e oneri non ricorrenti per 5,9 milioni legati soprattutto ai costi sostenuti per acquisizioni e riorganizzazioni aziendali.