Chiusura in negativo per le Borse europee, rallentate nel finale dalla debolezza di Wall Street. Il Ftse Mib archivia le contrattazioni in flessione dello 0,3% a 18.23 punti, il Ftse 100 di Londra poco sotto la parità a -0,2%, l’Ibex 35 di Madrid a -0,5% mentre il Dax di Francoforte e il Cac 40 di Parigi cedono rispettivamente lo 0,9% e lo 0,8%, con il listino francese appesantito da Renault dopo l’arresto del presidente Ghosn.
Oltreoceano Dow Jones e S&P 500 arretrano dell’1,2-1,3% e il Nasdaq cede oltre 2 punti percentuali, appesantito dai rumor secondo cui Apple potrebbe ridurre la produzione di iPhone a causa di una domanda inferiore alle attese.
Persistono inoltre i timori legati alle tensioni commerciali fra Usa e Cina, dopo il nulla di fatto del meeting dell’Apec, conclusosi per la prima volta senza un comunicato congiunto. Inoltre il vice presidente americano, Mike Pence, ha minacciato di raddoppiare i dazi verso Pechino, spegnendo quasi definitivamente l’ottimismo per il raggiungimento di un accordo nel corso del G20.
Nel Vecchio Continente riflettori puntati sulla Commissione Europea, che mercoledì rilascerà il proprio parere sulle leggi di bilancio dei Paesi dell’Unione e probabilmente aprirà una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia. Lo spread Btp-Bund si attesta a 312 punti base con il rendimento del decennale italiano al 3,51%, nel giorno in cui il ministro Giovanni Tria ha difeso nuovamente la manovra nella riunione straordinaria dell’Eurogruppo.
Sullo sfondo continuano i lavori per la Brexit, con Theresa May che chiede il sostegno del business per portare avanti l’intesa raggiunta con Bruxelles, mentre la Spagna solleva la questione Gibilterra chiedendo maggiore chiarezza sull’interpretazione dell’accordo.
Arretra il dollaro, in area 1,145 nei confronti dell’euro e a 112,5 yen. Tra le materie prime tornano a scendere le quotazioni del greggio, con Wti e Brent in calo di oltre l’1% rispettivamente a 55,9 e a 65,9 dollari al barile. Oro poco mosso intorno a 1.220 dollari l’oncia.
A Piazza Affari acquisti su TELECOM ITALIA (+4%), dopo la nomina di Luigi Gubitosi come nuovo amministratore delegato e direttore generale. Ben intonati i bancari, tra cui BANCO BPM (+3,3%) e UBI (+1,9%); sottotono i petroliferi, in particolare SAIPEM (-3,6%). Acquisti su ENEL (+1,4%), in attesa del piano strategico 2019-2021 che verrà presentato domani.
Penalizzate dallo stacco della cedola TENARIS (-2,1%), TERNA (-1,5%), BANCA MEDIOLANUM (-1,9%), MEDIOBANCA (-4,9%) e RECORDATI (-1,2%), che hanno staccato oggi i dividendi (acconti nel caso delle prime tre).
In coda al listino anche FERRAGAMO (-3,3%) dopo il downgrade a ‘underperform’ da parte di BofA Merrill Lynch.