“Dato il nuovo assetto di governance appena deciso dall’assemblea, ora è prioritario trovare un consenso degli azionisti stabili sulle strategie della banca ed è quindi prematuro parlare di nomi e professionalità che possano supportare il percorso futuro della banca”.
È quanto ha affermato alla stampa a proposito della scelta dei candidati per il rinnovo del board di Ubi Giandomenico Genta, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, azionista della banca con il 5,9% del capitale.
“Quanto alla possibilità che i grandi azionisti di Ubi possano dare vita a un nuovo, unico, patto di sindacato al di là delle appartenenze territoriali, spero che prima dell’assemblea del 14 dicembre si possa concretizzare qualcosa in termini di disponibilità a fare questo percorso, con l’obiettivo di arrivare a presentare una lista unica per il rinnovo dei vertici nell’assemblea della primavera 2019. È necessario un nocciolo duro di azionisti anche per evitare lo strapotere dei fondi”, ha aggiunto Genta.
L’assemblea che si terrà nel 2019 eleggerà per la prima volta il nuovo cda (in quanto scadrà il mandato di quello attuale) dopo il passaggio al sistema monistico approvata dagli stessi soci nelle scorse settimane.
Quanto all’assise del 14 dicembre citata da Genta, è stata convocata per integrare il consiglio di sorveglianza dopo le dimissioni di uno dei membri comunicata lo scorso 11 ottobre.
Il numero uno dell’ente cuneese ha espresso parole di apprezzamento per il consigliere delegato Victor Massiah. “Secondo me è il migliore in assoluto, un punto fermo ci deve essere”.
Genta ha anche parlato dell’attuale presidente del consiglio di sorveglianza, Andrea Moltrasio, affermando: “Moltrasio ha gestito bene il consiglio di sorveglianza in un momento difficile, complicato, però questo è un nuovo capitolo, che deve creare il consenso dei tre noccioli duri dell’azionariato, vale a dire Bergamo, Brescia e Cuneo”.