Utility – Settore debole (+0,4), la migliore Terna (+3,1%) dopo i conti

Settimana di acquisti per il settore utility a piazza Affari, con il Ftse Italia Servizi Pubblici che ha evidenziato un +0,4%, in controtendenza al Ftse Mib (-2%) e sovraoperformando il corrispondente europeo (+0,2%).

Tra le Big la migliore è stata Terna (+3,1%), che nel periodo gennaio – settembre 2018 ha riportato un utile netto di pertinenza del gruppo pari a 541,5 milioni, in progresso del 2,4% a/a; la società ha inoltre firmato un accordo con la Polizia di Stato volto ad incrementare la sicurezza e la protezione delle proprie infrastrutture critiche.

Stessa performance ottenuta da A2A (+3,1%), che ha pubblicato i conti del terzo trimestre del 2018 con l’Ebitda pari a 218 milioni, in calo dell’8,8% rispetto al terzo trimestre 2017, ma superando le stime degli analisti (+1,9% vs consensus); l’indebitamento finanziario netto si esprime in 2,9 miliardi, in calo di 153 milioni rispetto all’ammontare dello scorso giugno. La società ha inoltre siglato un accordo con TS Energy Europe, che regola i principali termini e condizioni per il potenziale acquisto del portafoglio di Talesun in Italia da 43,2 MWp.

In frazionale rialzo Enel (+0,4%), il cui capitale è detenuto al 2,942% da Norges Bank. Segue Snam (+0,3%).

Unica negativa Italgas (-3,7%).

Tra i titoli a media capitalizzazione, bene Erg (+1,4%), che ha pubblicato i risultati consolidati del periodo luglio – settembre 2018, con Ebitda adjusted a 104,7 milioni (+6,6% a/a), e risultato netto di gruppo adjusted risulta pari a 16,7 milioni (+5,7% su base annua).

Segue, in flessione, Ascopiave (-0,3%), che ha pubblicato i conti relativi ai primi nove mesi dell’anno in corso, da cui emergono un Ebitda in calo del 2,4% su base annua a 57,5 milioni e un risultato netto consolidato pari a 31,3 milioni, in flessione del 6,9% a/a.

Le azioni Hera hanno ceduto il 2,7 per cento.

Tra le Small Cap, Acsm-Agam ha guadagnato poco meno di un punto percentuale (+0,9%), che ha pubblicato i conti dei primi nove mesi del 2018, con un risultato netto di pertinenza dei soci risulta pari a 10,3 milioni, in progresso del 51,9% a/a. Si precisa che i risultati includono l’Aggregazione con i gruppi ASPEM e AEVV, con Lario Reti Gas, Acel Service, A2A Idro4 e il ramo scisso da A2A Energia riferito ai clienti di Varese a partire dal 1° luglio 2018.

Segue Edison (+0,4%), che ha attivato una partnership con Fondazione Prada per avviare un percorso virtuoso verso la sostenibilità e l’uso efficiente delle risorse.

In rosso Alerion Clean Power (-3,4%), che nel periodo gennaio – settembre 2018 ha riportato un Ebitda per 33,3 milioni, in progresso del 19,4% su base annua. La società inoltre ha approvato il piano industriale 2019-2021, prevedendo, nel triennio, il raggiungimento di una potenza installata lorda complessiva in impianti di produzione di circa 592 MW (circa 286 MW quella attuale).

In coda K.R. Energy (-6,5%), il cui Cda si è riunito per il conferimento delle cariche di presidente a Luciano Orsini e quella di vice presidente a Vittorio Civitillo, che è stato nominato amministratore delegato. La società inoltre ha pubblicato l’andamento dei ricavi consolidati relativo al periodo gennaio – settembre 2018, che ammontano a 96,8 milioni, di cui 87 milioni relativi a vendite e prestazioni, con un fatturato del Ramo Industrial pari a 95,3 milioni (98,4% del totale ricavi).

Infine, si segnala che il parlamento europeo ha approvato la proposta riguardante l’obiettivo vincolante per le energie rinnovabili che entro il 2030 dovranno salire al 32% del consumo finale lordo all’interno dell’Unione Europea. Entro la medesima scadenza, l’efficienza energetica nei paesi membri dell’UE dovrà migliorare del 32,5%.