Seduta negativa che segue l’incertezza dei mercati europei e peggiora dopo la pubblicazione del dato della fiducia del settore delle costruzioni che cala al minimo degli ultimi due anni.
E’ il settore tecnologico (-3,8%) che continua a trascinare gli indici in ribasso risultando il peggiore tra gli undici comparti settoriali dello S&P 500, anche da inizio mese.
A farne le spese la pattuglia dei FAANG con Amazon in caduta del 5,1%, Apple del 3,9%, Netflix del 5,5%, Google del 3,9% e Facebook del 5,7 per cento.
Il re dei social network è in calo del 39% rispetto ai recenti massimi storici e scende ai minimi degli ultimi due anni ed è in corsa per realizzare la peggiore performance mensile negli ultimi cinque.
La perdita di leadership del settore tecnologico preoccupa non solo gli investitori ma anche gli analisti sul proseguimento dell’attuale bull market.
Il bilancio di ieri vede il Dow Jones e lo S&P 500 in ribasso rispettivamente dell’1,6% e dell’1,7%, il Russell 2000 ha lasciato sul terreno il 2%, mentre il Nasdaq è stato il peggiore (-3%).
VIX in rialzo di dieci punti percentuali sopra quota 20 a 20,1 punti.
Tra gli altri titoli in evidenza anche Micron Technology che perde il 6,6% dopo l’intervento dell’autorità cinese che le ha contestato alcune violazioni antitrust.
Continua per la quinta seduta consecutiva il “flight to safety” verso il settore obbligazionario con la discesa dei rendimenti su tutta la curva dei tassi. Nello specifico, la scadenza biennale perde tre punti base al 2,77% ed il T-bond due al 3,06%, ben 19 rispetto ai massimi di inizio novembre al 3,25 per cento.
Petrolio sull’ottovolante con un calo intraday di oltre un punto percentuale a 55,6 dollari al barile e deciso recupero nel finale a $57,2 (+0,9%)
Dollaro ancora in calo verso la moneta unica a 1,144.