Intorno a mezzogiorno le Borse europee viaggiano poco sopra la parità, al di sotto dei massimi intraday, in una giornata ancora condizionata da volumi scarsi e operatività limitata a causa della sessione a mezzo servizio di Wall Street. All’indomani del Thanksgiving Day i futures sugli indici americani scambiano in ribasso fino a mezzo punto percentuale, ma la seduta odierna si chiuderà anticipatamente alle 19 ore italiane.
Nel frattempo, nel Vecchio Continente, il Ftse Mib guadagna lo 0,4%, sovraperformando leggermente il Dax di Francoforte (+0,1%), il Ftse 100 di Londra (flat), il Cac 40 di Parigi (+0,1%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,15%).
In mattinata sono stati diffusi gli indici preliminari Pmi di Markit per il mese di novembre, che hanno confermato l’indebolimento attuale della crescita in Europa. In particolare, l’indicatore relativo all’Eurozona ha evidenziato il tasso di espansione più ridotto degli ultimi quattro anni, con un rallentamento sia nel settore dei servizi sia nel manifatturiero.
Pubblicato inoltre il dato finale sul Pil tedesco del terzo trimestre, che ha confermato la flessione congiunturale dello 0,2% e la crescita annua dell’1,1 per cento.
Sul Forex l’euro si indebolisce rispetto alle principali valute e in particolare a 1,136 dollari e a 128,1 yen, mentre il cambio fra biglietto verde e moneta nipponica resta poco sotto quota 113.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende in area 302 punti base con il rendimento del decennale italiano al 3,37%, mentre il governo continua a dirsi disponibile al dialogo con Bruxelles ma non a cambiare i punti cardine della manovra.
Tra le materie prime, non si arresta la discesa delle quotazioni del greggio, con Wti e Brent rispettivamente a 52,4 (-4%) e 61,2 (-2,3%) dollari al barile.
Tornando a Piazza Affari gli acquisti premiano il comparto creditizio con BANCO BPM (+2,3%), UNICREDIT (+2,4%) e UBI (+2,1%) fra le migliori del Ftse Mib.
Bene anche il risparmio gestito con BANCA GENERALI (+2,2%), AZIMUT (+1,6%) e BANCA MEDIOLANUM (+2,2%) in evidenza.
Denaro su MEDIASET (+1,9%) e TELECOM ITALIA (+1,9%) mentre arrancano i petroliferi ENI (-1%) e SAIPEM (-1,4%).