Utility – Seduta debole (-0,3%), Enel chiude in parità

Ieri il Ftse Italia Servizi Pubblici ha chiuso la seduta in flessione dello 0,3%, sovraperformando sia il Ftse Mib (-0,7%) sia il corrispondente indice europeo di riferimento (-1%).

Sono state diffuse le minute della Bce relative alla riunione di ottobre, che hanno rimarcato una crescita diffusa dell’eurozona, nonostante i recenti segnali di rallentamento. Nei verbali si legge che “i rischi per la crescita e l’outlook possono essere considerati bilanciati, nonostante quelli riferiti al protezionismo, ai mercati emergenti e alla volatilità rimangano evidenti”.

Per quanto riguarda l’Italia, è stata assorbita senza sussulti la scontata bocciatura di Bruxelles, che ha aperto la strada della procedura di infrazione per deficit eccessivo, anche se rimane probabile una lunga fase di contrattazioni tra le parti per evitare sanzioni.

Sull’obbligazionario, nel frattempo, lo spread Btp-Bund si riduce a 307 punti base con il rendimento del decennale italiano al 3,44 per cento.

Tra le Big, unica non negativa Enel, che ha chiuso in perfetta parità. Si segnala l’incremento del target price da parte di Banca IMI, a 5,70 euro dal precedente 5,50 euro, che ha confermato il giudizio Buy. Il gruppo è stato inserito nella “Top 12 Corporate Startup Stars”, che premia le aziende più attive a livello mondiale nel campo dell’open innovation. Enel inoltre ha ricevuto, a Bruxelles, il riconoscimento “Corporate Startup Procurement” per l’impegno nel creare rapporti di valore con promettenti realtà del settore.

Snam ha chiuso in sostanziale parità (-0,1%).

In flessione Terna (-0,3%) e Italgas (-0,6%).

A2A ha ceduto l’1 per cento.

Tra i titoli a media capitalizzazione, tutti in territorio negativo, arginano la perdite Ascopiave (-0,3%) ed Hera (-0,6%).

Acea ha lasciato sul terreno l’1,5 per cento.

Tra le Small Cap, bene K.R. Energy (+3,1%) e TerniEnergia (+1,4%).

In coda Biancamano che ha ceduto il 2,3 per cento.