La discesa dello spread, sprofondato sotto la soglia dei 300 punti base a quota 292 pb, ha avuto un effetto sprint sulle banche, il cui indice di settore Ftse Italia Banche guadagna alle 9:30 il 5,4 per cento.
Dopo la cena chiarificatrice sullo scontro tra la posizione di Bruxelles e quella del Governo italiano, avvenuta tra il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e il numero uno della Commissione Europea, Jean Claude Junker, e l’apertura della trattativa per evitare la procedura di infrazione, i toni dell’esecutivo italiano si sono decisamente ammorbiditi.
Matteo Salvini, in particolare, ha precisato di non voler “difendere i decimali nel rapporto deficit/Pil ma di voler approvare una manovra che difenda i cittadini”. Un modo per dire che il Governo è disposto a fare un passo indietro rispetto alla soglia invalicabile del 2,4% di tale rapporto. Nel dettaglio, secondo alcune fonti, l’esecutivo sta ora valutando di portare il target dal 2,4% al 2-2,1% e sul tema sono in corso negoziati tra Lega e M5S in vista di una riunione convocata per questa sera a Palazzo Chigi.
Il riflesso sulle quotazioni delle banche non si è fatto attendere. A muoversi sono sia i titoli di maggiori dimensioni come UniCredit che guadagna il 6% a 11,50 euro e Intesa Sanpaolo che sale del 5,8% superando quota 2 euro, sia i titoli più piccoli come Carige che schizza del 12,5% a 0,0018 euro e Montepaschi che balza del 7,7 per cento a 1,54 euro. Bene anche Banco Bpm che, nonostante il rialzo del 7,7% della scorsa settimana, guadagna anche oggi il 7,3% a 1,50 euro, mentre Ubi sale del 6,4% a 2,81 euro.