In uno studio pubblicato oggi, gli analisti di KT&Partners hanno ritoccato il fair value sul titolo a 5,20 euro dai 5,34 euro precedenti. Una valutazione che incorpora un upside del 85,7% rispetto all’attuale quotazione.
Di recente il management ha confermato il trend positivo già riscontrato nei primi sei mesi dell’anno in corso, chiusi con ricavi in crescita dell’8,7% e un Ebitda adjusted a +28%, e prevede che la crescita continuerà anche nell’ultimo trimestre del 2018.
Un’attesa supportata anche dal contributo della recente acquisizione del ramo di azienda da CorbettaFia, che le permetterà di entrare nel mercato del laminato europeo e ampliare la propria offerta anche ai prodotti PPLF (Plastic Printed Laminated Film), ossia di quei nuovi prodotti laminati ottenuti dall’unione di un film pvc stampato e di un film pvc trasparente, successivamente goffrati e laccati, utilizzati per la produzione di pavimenti LVT.
In considerazione di quanto sopra, gli analisti hanno confermato le stime precedenti. Più nel dettaglio, per la fine del 2018 i ricavi sono attesi a 145,3 milioni (+13,8%), l’Ebitda è stimato in crescita del 29% a 18,3 milioni, con una marginalità del 12,6%, mentre l’Ebit dovrebbe aumentare del 41,9% a 11,2 milioni. Infine, è prevista una crescita anche dell’utile netto (+75,8% a 7,1 milioni).
In merito al 2019, invece, gli analisti stimano un giro d’affari pari a 156,7 milioni (+7,8%), l’Ebitda (+11,2%) e l’Ebit (+15,1%) saranno pari rispettivamente a 20,4 milioni e 12,9 milioni, mentre l’utile netto potrà fissarsi a 7,8 milioni (+9,5%).
A sostenere tali valutazioni è stata anche la convincente performance realizzata nel 2018 da Neodecortech sul mercato della carta decorativa. Al riguardo, infatti, la società si comporta meglio delle sue principali concorrenti, Surteco e Munksjo, che stanno vivendo un calo della loro attività.
In particolare, Suteco ha archiviato i primi nove mesi dell’anno con ricavi derivanti dalla carta in calo del 4%, fatturato da carta decorativa scese dell’11% e un Ebit sceso del 36,5% a causa sia delle minori vendite sia dell’aumento dei prezzi delle materie prime non pienamente trasferiti ai clienti finali.
Invece, al 30 settembre 2018 Munksjo ha registrato un aumento dei ricavi del 4,9%
beneficiando di un migliore mix di prodotti e prezzi più alti. La nota negativa, però, è stata il calo dell’Ebitda del 15,9% per l’aumento dei prezzi delle materie prime e dei costi fissi.