Settimana di sofferenza per il settore Oil & Gas con il prezzo del petrolio che è stato colpito da forti vendite nelle sedute di martedì e venerdì, cedendo oltre il 10% nell’arco delle cinque sedute.
Poco dopo la chiusura di venerdì, infatti, il Wti scambiava a 51,1 $/bl (-6,4% w/w) mentre il Brent quotava 58,9 $/bl (-6% w/w), quest’ultimo al di sotto dei 60 $/bl per la prima volta dopo oltre un anno.
Oltre ai segnali di rallentamento dell’economia globale, sul greggio continua a pesare il possibile eccesso di offerta sul mercato nel 2019.
Verso questo esito indirizzano infatti il nono incremento consecutivo delle scorte Usa e il livello record, superiore a 10,7 milioni di barili/giorno, raggiunto dalla produzione saudita nel mese di novembre.
Dati che accrescono l’incertezza, alimentata anche dal non prevedibile esito della riunione dell’Opec+, in programma a dicembre, dove torneranno sul tavolo i tagli alla produzione per il 2019.
Se da un lato l’Arabia Saudita vede sin da ora con favore una riduzione dell’output, la Russia si è da subito mostrata più cauta e in attesa di maggiori indicazioni provenienti dal mercato.
Nel frattempo, il presidente Trump continua a mantenere la pressione su Riyad, lodata per quanto fatto finora per tenere bassi i prezzi e spronata a fare anche di più usando velatamente come leva il caso Khashoggi.
In questo scenario, il Ftse Italia Petrolio e Gas Naturale ha segnato nelle scorse cinque sedute un -5,2% mentre il calo dell’Euro Stoxx Oil & Gas è stato del 5 per cento.
Sull’azionario, a fondo le big del settore tra cui le vendite hanno penalizzato maggiormente Saipem (-15,8%). La società è inoltre segnalata vicina a ottenere una nuova commessa nell’eolico da parte di EDF in Scozia.
Forti ribassi anche per Tenaris (-5,9%), che lunedì scorso ha staccato l’acconto sul dividendo, ed Eni (-5,6%), con quest’ultima che ha annunciato una partnership con Hera per lo sviluppo dell’economia circolare.
Tra le Mid Cap, si è mossa in controtendenza Saras (+7,2%) favorita dal calo del prezzo del petrolio e dal conseguente incemento dell’EMC Benchmark a 4 dollari/barile. Piatta invece Maire Tecnimont.
Infine, andamento opposto nell’ottava per le società a minore capitalizzazione d’Amico (-3,1%) e Gas Plus (+1,4%).