ll Ftse Italia Servizi Finanziari archivia la settimana con un calo dello 0,3% e tenendo meglio dell’analogo europeo (-0,9%), beneficiando solo in parte della buona intonazione del comparto bancario (+0,6%) e chiudendo leggermente al di sopra del Ftse Mib (-0,9%).
Il focus dei mercati resta rivolto ai possibili impatti sul bilancio pubblico italiano. La Commissione Europea, come ci si aspettava, ha respinto anche il nuovo testo della manovra economica fatta arrivare dall’esecutivo tricolore lo scorso 13 novembre e in cui aveva mantenuto inalterati i principali target stabiliti.
Una situazione che potrebbe portare all’avvio di una procedura d’infrazione per deficit eccessivo contro l’Italia, in attesa del dialogo tra le due controparti per arrivare ad un un’eventuale soluzione.
“Nel momento in cui l’interlocuzione con Bruxelles si rivelerà fruttuosa, quando verrà meno il clima che ci attribuisce una ribellione verso le regole europee e quando si capirà che è una manovra orientata a realizzare le premesse per far crescere il paese, lo spread scenderà”, ha dichiarato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
“L’Italia chiederà tempi di attuazione molto distesi se l’Ecofin, accogliendo la proposta della Commissione Europea, dovesse formalizzare la procedura di infrazione per deficit eccessivo dovuta al calo insufficiente del rapporto debito/Pil. Questo tempo ci servirà per consentire alla manovra economica di produrre i suoi effetti sulla crescita e, grazie a questo, di ridurre il debito pubblico”, ha fatto inoltre presente il premier.
L’ottava positiva del settore creditizio ha impattato in larga parte anche sui titoli dell’asset management, tra cui spicca Banca Generali (+3,6%), che ha ricevuto il via libera della Commissione Europea alla creazione della joint venture con Saxo Bank e che entro il primo trimestre 2019 perfezionerà l’acquisto di Nextam.
In rosso Exor (-2,3%), mossasi in scia all’andamento negativo delle principali controllate quotate.
Nel Mid Cap prepotente scatto Banca Ifis (+14,7%), che ha ricevuto l’ok di Bankitalia all’acquisizione di Fbs, mentre su doBank (-4,9%) scatta qualche presa di profitto dopo l’andamento positivo durato fino a metà novembre.
Male Cerved (-5,1%), che prosegue il trend debole dell’ultimo mese, nonostante nel frattempo secondo rumor di stampa sia tornata in corsa per Oasi e la cui controllata Cerved Credit Management è stata selezionata come special servicer in una cartolarizzazione multi-originator.
Tra le Small Cap bene Banca Intermobiliare (+1,6%), che ha completato l’iter per il trasferimento del rischio relativo al portafoglio di Npl cartolarizzato. Chiude in moderato calo DeA Capital (-0,3%), nonostante sia salita al 94% di DeA Capital Real Estate Sgr e che secondo indiscrezioni di stampa avrebbe al vaglio la creazione di una piattaforma per la gestione dei crediti problematici riferiti al settore navale.