Il Ftse Italia Banche avvia l’ottava con un balzo del 4,8% e sovra-performando di quasi due punti percentuali l’omologo europeo (+2,9%), portandosi dietro anche il Ftse Mib (+2,8%).
L’attenzione degli investitori continua ad essere rivolta alla tenuta dei conti pubblici italiani. Dopo la cena chiarificatrice sullo scontro tra la posizione di Bruxelles e quella del Governo italiano, avvenuta tra il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e il numero uno della Commissione Europea, Jean Claude Juncker, e l’apertura della trattativa per evitare la procedura di infrazione, i toni dell’esecutivo si sono decisamente ammorbiditi.
Nel dettaglio, secondo alcune fonti, il Governo sta ora valutando di portare il target del rapporto deficit/Pil per il 2019 dal 2,4% al 2-2,1% e sul tema sono in corso negoziati tra Lega e M5S.
“Un dialogo sereno e costruttivo con l’Europa e le istituzioni europee sicuramente ci aiuterà a rassicurare i mercati I mercati finanziari devono sentirsi rassicurati che noi siamo un Governo che agisce con un piano ben preciso. La manovra è ben strutturata, abbiamo le idee molto chiare”, ha affermato il premier.
“Mi sembra che ci sia stato qualche segnale positivo, ovviamente dobbiamo tutti fare la nostra parte per realizzare un sistema Italia che dia fiducia agli investitori”, ha aggiunto Conte.
“In termini tecnici passare dal 2,4% al 2,2% significa parlare 3 miliardi. Noi stiamo presentando una manovra che punta a fare le riforme. Non parlo di decimali. Ne parlerò quando ci saranno le relazioni tecniche e l’impatto economico preciso, al centesimo. Dopo di che valuteremo”, ha concluso il presidente del Consiglio.
In tale scenario lo spread Btp-Bund scende dagli oltre 300 pb con cui aveva chiuso la settimana scorsa a 290 pb (fonte Mts Markets), consentendo al comparto bancario di proseguire la rimonta con uno scatto significativo.
Forti acquisti su tutti i tutti i titoli del listino principale, con Ubi (+6,4%), UniCredit (+5,5%), Banco Bpm (+5,4%), che rafforza la strada già tracciata la settimana scorsa, Bper (+5,4%), Intesa Sanpaolo (+4,5%) e Mediobanca (+4,4%).
Stesso copione sul Mid Cap con Credem (+3,6%), Popolare Sondrio (+4,8%), Creval (+3,3%) e, soprattutto, Mps (+8%), tra gli istituti più sotto i riflettori per i possibili impatti sulla solidità patrimoniale legati all’andamento dello spread.
Tra le Small Cap rimbalza Carige (+6,3%) che quota intorno a 0,002 euro, per cui sono giorni decisivi per approvare le manovre di rafforzamento, visto anche che entro il 30 novembre deve presentare alla Bce il nuovo piano di conservazione del capitale. Tornano gli acquisti su Banca Finnat (+2,1%).