Mercati – Europa frenata da nuove minacce dazi, Milano a -0,4%

Il riaccendersi delle tensioni commerciali, a pochi giorni dal G20 di Bueno Aires, porta le Borse del Vecchio Continente a chiudere lievemente in rosso, mentre Wall Street non si discosta significativamente dalla parità. Il Ftse Mib archivia gli scambi in ribasso dello 0,4% a 19.150 punti, sostanzialmente in linea con il Dax di Francoforte (-0,4%), il Ftse 100 di Londra (-0,3%) e il Cac 40 di Parigi (-0,2%); flat l’Ibex 35 di Madrid. Oltreoceano i listini americani viaggiano senza direzione, dopo i rialzi di ieri innescati dai dati positivi sulle vendite retail nel primo week end di shopping natalizio.

Il tema del protezionismo è tornato in cima ai pensieri degli investitori, dopo le dichiarazioni del presidente Usa Donald Trump al Wall Street Journal. Il numero uno della Casa Bianca ha infatti confermato il probabile aumento (dal 10% al 25%) dei dazi su 200 miliardi di prodotti cinesi a partire da gennaio, minacciando nuove tariffe sulle importazioni da Pechino, comprese quelle di iPhone, nel caso i negoziati delle prossime settimane non vadano a buon fine. Dinamica che contribuisce ad appesantire Apple, in calo dell’1% in avvio.

Il tutto in attesa del G20 argentino, che prenderà il via venerdì e vedrà l’incontro fra Trump e il presidente cinese Xi Jinping, mentre il ministero degli Esteri cinese esorta gli Usa a collaborare per un’intesa.

Sul Forex l’euro/dollaro scivola sotto quota 1,13, mentre la sterlina cede terreno nei confronti del biglietto verde (1,275) e della moneta unica (0,886). Lievemente in rimonta il petrolio, con Wti e Brent rispettivamente a 52 e 61,2 dollari al barile.

Pochi spunti di rilievo dall’agenda macro, in attesa delle minute della Fed e dell’intervento del presidente Jerome Powell di domani. Il governatore della banca centrale a stelle e strisce potrebbe fornire maggiori dettagli sul futuro percorso di rialzo dei tassi di interesse.

Sull’obbligazionario lo spread Btp-Bund si attesta a 294 bp con il rendimento del decennale italiano al 3,29%, all’indomani del calo innescato dagli spiragli su possibili modifiche alla manovra. Intanto il ministero dell’Economia ha assegnato oggi in asta titoli di Stato per complessivi 3,5 miliardi.

Tornando a Piazza Affari, brilla BANCA GENERALI (+3,8%), seguita da BANCO BPM (+1,7%) e da MEDIASET (+1,5%), dopo che Il tribunale di Milano ha rigettato la domanda di sospensione presentata da Simon Fiduciaria (Vivendi) delle delibere assunte dall’assemblea ordinaria dei soci in data 27 giugno 2018, che erano state impugnate dalla stessa Simon.

Scivolano in fondo al Ftse Mib BPER (-3,5%), FERRARI (-3,7%) e MONCLER (-2,9%). Resiste alle vendite sul comparto auto FCA (+0,1%), sostenuta dalle indiscrezioni su una possibile cessione della controllata Comau. Poco sopra la parità anche TELECOM ITALIA (+0,7%), mentre proseguono i lavori per la creazione di una rete unica con Open Fiber.