Atlantia – Castellucci conferma uscita da Autostrade avviata prima di Genova

Dopo l’operazione con Abertis “il gruppo Atlantia è diventato ancora più importante a livello globale, il più grande al mondo nel settore delle infrastrutture. Il processo di progressiva riduzione di responsabilità e di uscita da Autostrade per l’Italia che è iniziato prima di questa tragedia riprenderà a breve”.

Con queste parole Giovanni Castellucci ha confermato le indiscrezioni circolate in mattinata, secondo cui l’Ad di Atlantia lascerà la guida di Autostrade per l’Italia, mantenendo il timone della holding controllante. Una decisione presa prima del crollo del ponte di Genova, momentaneamente accantonata per far fronte all’emergenza, ma che ora “proseguirà entro fine anno”.

L’uscita da Aspi è motivata dalla volontà di concentrarsi esclusivamente sulla razionalizzazione della nuova realtà nata dall’integrazione fra Atlantia e Abertis.

In mattinata Castellucci si è presentato all’interrogatorio in procura a Genova, nell’ambito dell’indagine sul crollo del Ponte Morandi. L’Ad si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande dei pm ma ha rilasciato dichiarazioni spontanee.

“In quanto capo azienda ho ritenuto di adempiere a un dovere etico, dando informazioni chiare ai magistrati in merito alle ulteriori verifiche e agli accertamenti sulla sicurezza della rete, che stiamo conducendo anche con l’ausilio di società di ingegneria indipendenti esterne, e su ciò che stiamo facendo per le famiglie delle vittime e per i danneggiati dalla tragedia”.

“Ho evidenziato nel dettaglio”, ha aggiunto, “attraverso una memoria depositata in Procura, che dopo la tragedia di Genova abbiamo promosso un’operazione straordinaria di monitoraggio delle infrastrutture della nostra rete realizzata dalle Direzione Tronco, responsabili della sicurezza delle tratte di competenza. L’esito è assolutamente confortante. Ho potuto così rassicurare i magistrati che la nostra rete è sicura”, ha concluso Castellucci.

Intorno alle 12:30 il titolo Atlantia cede il 2,3% a 18,14 euro, in recupero rispetto ai minimi intraday a quota 17,86 euro.