Banche – Lo spread resta a 290 pb, settore ben intonato (+2%)

Comparto bancario tonico a Piazza Affari. Intorno alle 15:30 il Ftse Italia Banche segna un rialzo del 2%, continuando il trend positivo degli ultimi giorni.

L’andamento è supportato dall’andamento dello spread Btp-Bund, che si mantiene stabile in area 290 pb (fonte Mts Markets) in attesa dell’evolversi del dialogo tra Commissione Europea e Governo italiano sui target della manovra economica varata da Roma dopo le prove di distensione dello scorso fine settimana.

Tuttavia, al momento non è ancora chiaro su come l’esecutivo tricolore agirà concretamente per correggere la manovra per evitare l’avvio formale di una procedura d’infrazione per deficit eccessivo.

“Il Governo italiano deve prendere provvedimenti concreti  ma soprattutto serve una correzione consistente dei conti. Un taglio del deficit limitato allo 0,2% non è sufficiente perché la distanza rimane molto ampia. È necessario che il governo italiano corregga il proprio corso per quanto riguarda le politiche fiscali e macroeconomiche perché la direzione attuale sembra essere controproducente”, ha sottolineato in un’intervista il vice presidente dell’organismo comunitario, Valdis Dombrovskis.

“Per il bene del Paese vogliamo giungere a una soluzione ottimale. Lo faremo senza rinunciare alle nostre priorità. Il mancato rispetto delle regole europee avrebbe ulteriori effetti negativi sulla crescita e sulla politica espansiva, facendo aumentare il costo di finanziamento del debito. Dobbiamo tenere conto dell’incerto contesto economico in cui ci troviamo e dell’alto livello dello spread”, ha affermato nel corso di un intervento al Senato il ministro dell’Economia, Giovanni Tria.

“Stiamo attentamente valutando se si possano trovare spazi finanziari per migliorare l’equilibrio tra la necessità di sostenere la crescita e la necessità di consolidare la sostenibilità dei conti pubblici. Il Governo sta dialogando in modo virtuoso con la Commissione Europea per trovare miglioramenti condivisi”, ha aggiunto l’inquilino del Tesoro.

Acquisti su tutti i titoli del listino principale, con Intesa Sanpaolo (+1,3% a 2,07 euro), UniCredit (+2,7% a 11,75 euro), Ubi (+2,4% a 2,87 euro), Bper (+2,7% a 3,64 euro) che rimbalza dopo lo scivolone di ieri, Mediobanca (+1,2% a 7,79 euro) e Banco Bpm (+5,9% a 2,13 euro). Tra le Mid Cap in luce Mps (2,4% a 1,56 euro), mentre sullo Small Cap scatta Carige (+11,1% a 0,002 euro).