Il cda di Banca Intermobiliare (Bim), riunitosi ieri, ha approvato i termini dell’aumento del capitale sociale a pagamento deliberato dall’assemblea in data 28 settembre 2018 per un importo (comprensivo di sovrapprezzo) di massimi 91 milioni, da eseguirsi mediante emissione di azioni ordinarie aventi le medesime caratteristiche di quelle in circolazione, da offrirsi in opzione agli azionisti.
Nel dettaglio, le azioni saranno offerte in opzione a tutti gli azionisti di Bim al prezzo di sottoscrizione di 0,166 euro per azione (di cui 0,001 euro a titolo di capitale sociale e 0,165 euro a titolo di sovrapprezzo) nel rapporto di opzione di 183 azioni di nuova emissione ogni 50 azioni possedute. Di conseguenza, saranno emesse complessive massime 547.653.486 nuove azioni per un controvalore complessivo di 90.910.478,69 euro.
Nella seduta di ieri a Piazza Affari le azioni della private bank hanno registrato un prezzo di 0,334 euro.
Il suddetto prezzo di sottoscrizione incorpora uno sconto del 18,5% circa rispetto al prezzo teorico ex diritto (Theoretical Ex Right Price o Terp) delle azioni di Bim, calcolato secondo le metodologie correnti.
Le delibere, così come l’avvio dell’offerta in opzione, sono subordinate al rilascio da parte della Consob del provvedimento di autorizzazione alla pubblicazione del prospetto informativo relativo all’offerta in opzione e all’ammissione a quotazione sull’Mta delle nuove azioni.
Con riferimento alla tempistica dell’aumento di capitale, è previsto che i diritti di opzione possano essere esercitati, a pena di decadenza, dal 3 dicembre 2018 al 17 dicembre 2018, estremi inclusi e che i diritti di opzione siano negoziabili sull’Mta dal 3 dicembre 2018 all’11 dicembre 2018, estremi inclusi. I diritti di opzione non esercitati entro la fine del periodo di sottoscrizione saranno offerti sull’Mta.
Inoltre, il board è favorevole al fatto che dopo la conclusione dell’aumento di capitale il mantenimento dello status di quotata è ritenuto un elemento favorevole al perseguimento degli obiettivi strategici indicati nel nuovo piano industriale della banca.
In seguito a questa posizione, il socio di maggioranza Trinity ha formalmente rappresentato alla banca che, alla luce delle considerazioni espresse dal cda circa l’opportunità di mantenere Bim quotata, qualora venisse a detenere una partecipazione superiore al 90% del capitale della stessa, provvederà a rispristinare un flottante sufficiente ad assicurare il regolare andamento delle negoziazioni.
Si ricorda che Trinity ha assunto nei confronti di Bim l’impegno a garantire la provvista dell’intero aumento di capitale, esercitando i diritti di opzione di propria spettanza nonché sottoscrivendo tutto l’eventuale inoptato, e ha già effettuato versamenti in conto futuro aumento di capitale per un importo pari al controvalore massimo di 91 milioni (fermo restando che gli importi eventualmente versati da parte degli altri azionisti di Bim, ovvero da nuovi azionisti che sottoscrivano l’eventuale inoptato, saranno restituiti a Trinity immediatamente a seguito del regolamento dell’operazione).