Piccolo recupero a Piazza Affari per i titoli Carige alla vigilia del cda che dovrà approvare il piano di conservazione del capitale da presentare alla Bce il giorno successivo, 30 novembre. La scommessa della Borsa è che si riesca a comporre i pezzi del complesso puzzle che potrà portare all’iniezione nelle casse dell’istituto dei fondi necessari a riportare gli indici di solidità della banca entro parametri richiesti dalla Bce.
Le azioni dell’istituto genovese segnano un rialzo del 16,7% a 0,0021 euro. Bisogna notare, tuttavia, che le dimensioni percentuali del recupero sono amplificate dall’esiguità dei valori del titolo che ha registrato un incremento di 0,0003 euro.
Il tutto, però, con un incremento del volume degli scambi saliti oggi a metà mattina a 1 miliardo di pezzi, contro la media degli ultimi tre mesi di 700 milioni.
Il giorno 30 novembre si riunirà l’assemblea del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (Fitd) che dovrà approvare la sottoscrizione del bond subordinato da 320 milioni tramite lo Schema Volontario, snodo chiave per il piano di ripristino del livello dell’indice Tcr al 13,125% richiesto dalla soglia Srep 2018.
Intanto è iniziata la conta delle banche disposte a partecipare alla sottoscrizione del prestito che poi dovrebbe essere restituito nel 2019 dopo il varo di un aumento di capitale da 400 milioni, il quale sarà sottoposto all’approvazione dell’assemblea straordinaria convocata per il prossimo 22 dicembre.
Il progetto avrebbe ricevuto il sostegno dagli istituti principali quali Intesa Sanpaolo, UniCredit e Ubi. Schierati per il no sarebbero invece Credem (che non ha mai preso parte a questo genere di operazioni e quindi non fa parte dello Schema) e Volksbank, più alcune altre banche e di piccole dimensioni e istituti stranieri. Non tra questi Crédit Agricole, che ha annunciato la propria disponibilità.