EssilorLuxottica si è presentata ufficialmente alla platea di stakeholders e alla comunità finanziaria con il discorso pronunciato dal Presidente esecutivo Leonardo Del Vecchio.
Il gruppo si presenta con i numeri di rilievo: 150mila dipendenti, un fatturato di 16 miliardi realizzato in oltre 150 paesi e una capitalizzazione di Borsa di circa 40 miliardi di euro. “Il più grande gruppo dell’ottica al mondo, totalmente integrato e in grado di creare valore per il settore, i suoi operatori e tutti i nostri clienti.”
Unico limite, un nome troppo lungo da pronunciare. Per questo motivo un soddisfatto Del Vecchio ha comunicato con una battuta che d’ora in avanti la chiamerà “Essilux”.
Scherzi a parte, il progetto è importante e rappresenta “la realizzazione di un sogno iniziato tanti anni fa e che oggi si concretizza con la nascita del più grande gruppo dell’ottica al mondo, totalmente integrato e in grado di creare valore per il settore, i suoi operatori e tutti i nostri clienti.”
Le premesse reddituali ed operative per fare bene ci sono tutte ma un’integrazione non è solo una questione di numeri ma di valori, cultura e approccio operativo. Ed è proprio in tal senso che Leonardo Del Vecchio ha tenuto a precisare che “dall’unione di queste due aziende è nata una realtà capace di prendere il meglio dalle due esperienze, senza lasciare che una delle due prevalga sull’altra. La diversità tra le nostre culture aziendali rappresenta la vera ricchezza su cui costruire la nostra nuova identità comune.”
Lo spirito è quello giusto con il Patron che entusiasta confessa di aver ritrovato il medesimo entusiasmo provato tra le montagne di Agordo nel 1958, anno di fondazione di Luxottica, azienda simbolo della rinascita italiana nel secondo dopoguerra e orgoglio dell’italianità nel mondo.