Banco Desio ha archiviato i primi nove mesi del 2018 con un margine di intermediazione pari a 274,6 milioni (-8% a/a), mentre l’utile netto si è attestato a 23,3 milioni (-13% rispetto al periodo di confronto). I costi operativi sono rimasti sostanzialmente stabili a 198,4 milioni (-0,8% rispetto al periodo di confronto), mentre le rettifiche su crediti sono scese a 45 milioni (-18,3% su base annua).
Banco Desio ha chiuso i primi nove mesi del 2018 con giro d’affari e margini in diminuzione.
La banca nel periodo nel periodo in esame ha concluso la cartolarizzazione di un portafoglio di Npl da 1 miliardo, facendo ricorso alla garanzia pubblica (Gacs), in linea con quanto programmato nel piano industriale 2018-2020 approvato lo scorso 11 gennaio.
Banco Desio, nei primi nove mesi del 2018, ha riportato un margine di intermediazione pari a 274,6 milioni (-8% a/a).
Il margine di interesse è sceso a 164,5 milioni (-3,9% rispetto al periodo gennaio-settembre 2017) per via della politica monetaria espansiva che ha compresso i tassi.
Le commissioni nette sono leggermente aumentate a 122,5 milioni (+1,9% annuo), mentre i profitti da trading sono passati dai 6,6 milioni dei primi nove mesi del 2017 ad un saldo negativo di 13,9 milioni dovuto al contesto negativo di mercato che ha caratterizzato il periodo.
I costi operativi sono moderatamente diminuiti a 198,4 milioni (-0,8% a/a). Nel dettaglio, le spese per il personale hanno registrato un lieve calo a 127,3 milioni (-4,1% rispetto al periodo di confronto), mentre gli altri costi operativi sono cresciuti a 71,1 milioni (+5,6% rispetto al periodo di confronto). Questi ultimi includono circa 8,1 milioni di oneri di sistema (7,4 milioni nel periodo gennaio-settembre 2017).
Dopo avere contabilizzato rettifiche su crediti scese a 45 milioni (-18,3% annuo), che riflettono anche gli effetti economici complessivi legati al perfezionamento della cartolarizzazione mediante garanzia pubblica (Gacs) e l’applicazione del nuovo principio contabile Ifrs9, il risultato netto di gestione si è attestato a 31,2 milioni (-28,1% rispetto ai primi 9 mesi 2017).
Il periodo si è chiuso con un utile netto di 23,3 milioni (-13% rispetto ai primi nove mesi del 2017).
Dal lato patrimoniale, a fine settembre gli impieghi sono diminuiti a 13 miliardi (-2,6% rispetto al 31 dicembre 2017), al cui interno i crediti verso la clientela salgono a 11 miliardi (+5,4% rispetto a fine 2017).
La raccolta cala leggermente a 12,4 miliardi (-2% rispetto al 31 dicembre 2017), al cui interno quella da clientela rimane sostanzialmente invariata a 9,2 miliardi.
I crediti deteriorati netti al 30 settembre 2018 si sono attestati a 404,9 milioni, con un decremento di 419 milioni rispetto a fine 2017.
Sul fronte della solidità patrimoniale, a fine settembre il Cet1 si fissa all’11,65% (11,50% al 31 dicembre 2017).