Fca – Oggi i piani per gli impianti italiani

Oggi il ceo Mike Manley e il responsabile dell’area Emea Pietro Gorlier incontreranno i sindacati a Mirafiori per svelare i piani relativi agli impianti produttivi italiani.

Secondo quanto riporta il Sole 24 Ore, il focus per l’Italia resteranno i brand del lusso come Alfa Romeo e Maserati, mentre potrebbe essere aumentato il peso di Jeep. Le produzioni a marchio Fiat, invece, potrebbero essere definitivamente spostate in paesi a basso costo come la Polonia.

Discorso a parte per la 500, destinata a rappresentare lo sviluppo dell’e-mobility del gruppo, che nel business plan ha indicato Capex per 9 miliardi sull’elettrificazione, con la nuova linea elettrica che potrebbe essere destinata allo stabilimento di Mirafiori.

A Melfi potrebbe essere raddoppiata la linea Jeep, con la nuova Compass che andrebbe ad aggiungersi alla Renegade, mentre a Pomigliano la Panda potrebbe essere sostituita da un mini suv Alfa Romeo.

L’obiettivo sembra dunque quello di focalizzare maggiormente l’Italia sulle produzioni Premium, alimentando le speculazioni di uno spin-off del brand Fiat per concentrarsi sui modelli a maggiore valore aggiunto.

Un completo scorporo dello storico marchio del gruppo appare però poco probabile, con Marchionne che prima della sua scomparsa aveva dichiarato che «Fca non venderà mai il marchio Fiat».

Vero però che il brand italiano ha progressivamente diminuito la sua centralità all’interno del gruppo soprattutto in termini di redditività, con il recente piano industriale che ha ulteriormente evidenziato come ormai Fca punti forte sul mercato americano e su Jeep.

Nel complesso, dall’incontro di oggi non dovrebbero emergere particolari novità rispetto a quanto comunicato durante la presentazione del nuovo business plan lo scorso giugno, anche se potrebbe essere fatta maggiore chiarezza sulle tempistiche del lancio di nuovi modelli.

L’incremento dei volumi servirà ad aumentare la capacità produttiva, e di conseguenza la profittabilità, degli stabilimenti italiani, anche se il raggiungimento della saturazione degli impianti potrebbe risentire dell’atteso rallentamento dell’automotive in Europa.