Francesco Gaetano Caltagirone aumenta ancora la partecipazione in Generali. L’imprenditore romano, tra il 27 e il 28 novembre, ha acquistato altri due pacchetti corrispondenti allo 0,03% del capitale che hanno portato la sua quota al 4,6 per cento.
Nello specifico, Caltagirone tramite Fincal ha acquistato 200.000 azioni (pari allo 0,01% del capitale) al prezzo medio unitario di 14,6488 euro e 300.000 azioni (corrispondenti allo 0,02% del capitale) al prezzo medio unitario di 14,7355 euro.
Negli stessi giorni, inoltre, il costruttore capitolino portato a termine alcune operazioni in derivati cedendo strumenti finanziari legati a 1,1 milioni di azioni della compagnia triestina in tre tranche, di cui una da 50.000 al prezzo di 0,2125 euro, un’altra da 300.000 al prezzo di 0,595 euro e un’altra sempre da 300.000 al prezzo di 0,38 euro.
Con questi ultimi acquisti, il peso dei principali azionisti italiani sale al 25,93% del capitale, includendo il 13,04% in capo a Mediobanca, il 3,55% posseduto da Leonardo Del Vecchio tramite Delfin, il 3,04% detenuto da Edizione (holding della famiglia Benetton) e l’1,7% in mano al gruppo De Agostini. Da notare che, messe assieme le quote di Del Vecchio, di Caltagirone, della famiglia Benetton e del gruppo De Agostini, pareggiano quasi quella di Mediobanca.
Ieri proprio Del Vecchio ha dichiarato la propria intenzione di arrotondare la quota fino al 5%, dimostrando piena fiducia nel nuovo piano industriale presentato lo scorso 21 novembre dal Group Ceo Philippe Donnet, in particolare per quanto riguarda la politica dei dividendi, come sottolineato dallo stesso imprenditore.
Si va quindi ulteriormente rafforzando il peso dei soci tricolore sul capitale in vista di un altro appuntamento chiave per il gruppo triestino: il rinnovo del cda fissato per la primavera del 2019.