Ieri il Ftse Italia Servizi Pubblici ha chiuso la seduta in flessione dello 0,5%, sottoperformando il Ftse Mib (+0,2%), ma sovraperformando l’indice di riferimento europeo (-0,7%).
In Italia sono proseguiti i dialoghi con Bruxelles sulla manovra e lo spread Btp-Bund rimane sotto i livelli di guardia a quota 289 punti base, con il tasso sul decennale italiano al 3,21 per cento. Nel complesso i rendimenti obbligazionari hanno mostrato un calo generalizzato in scia alla discesa del T-Bond decennale, tornato in area 3 per cento.
Tra le Big la migliore, nonché unica positiva, è stata Snam (+0,9%).
Tutte le altre Big sono risultate in territorio negativo, pur arginando le perdite entro il mezzo punto percentuale: A2A (-0,2%), Terna (-0,4%), Enel (-0,5%) e Italgas (-0,6%). Quanto a Enel, dalle comunicazioni diffuse da Consob sulle partecipazioni rilevanti emerge che lo scorso 27 novembre Norges Bank è salita al 3,144% del capitale del colosso elettrico.
Tra i titoli a media capitalizzazione, si è distinta Falck Renewables (+5,5%).
Hera ha ceduto il 2,4 per cento. La società tramite la controllata Hera Comm, si è aggiudicata 7 delle 10 aree territoriali oggetto della procedura per individuare gli esercenti il servizio di salvaguardia per il biennio 2019 – 2020, destinato ai clienti del mercato tutelato. La società ha inoltre vinto l’Oscar di Bilancio 2018 per la categoria “Medie imprese quotate nei segmenti Ftse MIB e Ftse Italia MID CAP” e, per la prima volta, la menzione speciale nella nuova categoria “Innovazione nel reporting”.
Tra le Small Cap, le sole positive sono state Edison (+0,6%) e TerniEnergia (+0,1%).
In coda Alerion Clean Power, che ha lasciato sul terreno il 3,2 per cento.