In occasione del BB Biotech Bio Day 2018 che si è svolto venerdì scorso a Milano, la holding svizzera ha fornito un quadro sulle prospettive di investimento e di sviluppo nonché del settore biotech, con focus sulle terapie geniche e sulle tecniche di gene editing.
Un ambito clinico, quest’ultimo, dalle enormi potenzialità e in grado di attrarre in maniera importante l’attenzione della comunità finanziaria.
Attenzione dimostrata tra l’altro dalla forte accelerazione degli investimenti che hanno interessato negli ultimi anni tale area terapeutica, passando da 350 milioni di dollari nel 2010 a oltre 4 miliardi di dollari nel 2018.
L’area delle terapie geniche si è dimostrata vivace non solo sotto il profilo delle Ipo di realtà attive in tale campo, alcune delle quali sono state o sono attualmente incluse nel portafoglio di BB Biotech, ma anche in relazione alle importanti operazioni di M&A realizzate negli ultimi anni.
Operazioni quali l’acquisizione di Kite Pharma da parte di Gilead e quella di Juno Therapeutics da parte di Celgene, che hanno consentito alla holding svizzera di ottenere plusvalenze rispettivamente di 74,8 e 95,5 milioni di dollari.
Le prospettive sul settore biotech nel suo complesso si confermano particolarmente interessanti, alla luce anche dei progressi nel campo della ricerca scientifica e delle potenziali approvazioni di nuovi farmaci.
La strategia di investimento di BB Biotech, focalizzata su mid e small cap, caratterizzate da interessanti pipeline con un obiettivo di Roi del 15% annuo, mira a un portafoglio target composto da massime 35 partecipazioni, di cui 5-8 core holding.
Infine, si segnala che BB Biotech per il periodo 2017-2021 prevede una crescita media (Cagr) delle vendite delle società in portafoglio superiore al 20%, alla luce anche delle attese sul numero di farmaci che saranno approvati nei prossimi mesi.