Carige, lo scorso venerdì, ha emesso il bond subordinato Tier2 e, nel quadro di un accordo appositamente stipulato con lo Schema Volontario d’Intervento (SVI) del Fitd, ha collocato obbligazioni per 320 milioni.
Di tale importo, 318,2 milioni sono sottoscritti direttamente tramite lo SVI, la cui assemblea si è riunita sempre lo scorso venerdì deliberando favorevolmente, mentre i restanti 1,8 milioni sono rilevati da Banco Desio.
La banca – si legge nella nota emessa – “ringrazia lo SVI, e tutte le banche che hanno aderito, per il supporto ricevuto per la finalizzazione di una operazione fondamentale che assicura a Banca Carige il rispetto dei ratio patrimoniali prescritti e le consente così di tornare a concentrarsi sulla clientela e sullo sviluppo delle relative attività”.
Il bond ha durata decennale, è emesso a 100 e paga una cedola a tasso fisso del 13 per cento. Gli interessi saranno corrisposti esclusivamente in contanti.
Fino al momento in cui il cda darà esecuzione all’aumento di capitale, sarà possibile offrire in private placement le obbligazioni subordinate fino ad un importo massimo di 400 milioni a operatori professionali (sia azionisti sia altri investitori). In caso di richieste superiori a 80 milioni sarà possibile ridurre la quota sottoscritta dallo SVI.
Le obbligazioni subordinate – precisa il comunicato – “includono anche la previsione che il soddisfacimento abbia luogo mediante compensazione (euro per euro) del credito da rimborso delle obbligazioni con il debito da sottoscrizione delle azioni (e quindi con l’effetto del ricevimento da parte degli obbligazionisti di azioni o denaro).
Il collocamento odierno consente, unitamente alle altre operazioni previste dal Capital Conservation Plan approvato lo scorso 29 novembre, di ristabilire i requisiti patrimoniali al 31 dicembre 2018 in termini di Total Sreo Capital Requirement e di Overall Capital Requirement, coerentemente a quanto richiesto dalla Bce con la lettera dello scorso 14 settembre.
L’emissione rappresenta la prima delle due operazioni, tra esse collegate, che vedranno l’iter concludersi con l’aumento di capitale da 400 milioni.