CFT ha partecipato la scorsa settimana all’incontro con gli investitori organizzato da Edison alla Borsa di Francoforte. Un’occasione importante per il gruppo italiano, approdato all’AIM lo scorso luglio tramite la business combination con la Spac Glenalta.
L’operazione ha permesso a CFT di incassare circa 80 milioni e queste risorse, precisa Alessandro Merusi, Ceo di CFT, “ci permetteranno di sostenere lo sviluppo organico, con focus sulla R&D, dando nel contempo una ulteriore spinta alla crescita con acquisizioni mirate all’ampliamento del portafoglio prodotti per completare l’offerta di system integrator”.
È doveroso ricordare che CFT è un gruppo leader nei settori del processing e del packaging per l’industria del food and beverage. Una realtà attiva da oltre settanta anni, ma con una storia borsistica di poche settimane.
Ed è anche per questo che il top management è impegnato anche sul fronte della “comunicazione” per farsi conoscere anche in quel mondo finanziario a cui è approdata a luglio scorso. E la prima opportunità sul versante internazionale si è presentata alla fine di novembre a Francoforte.
“Evento ben organizzato e con riscontri molto positivi in quanto – come ricorda Merusi – abbiamo potuto incontrare numerosi investitori e analisti, oltre ad una decina di one-to-one con gestori di fondi tedeschi ed europei e ad alcuni gestori di family office”.
Il Ceo di CFT aggiunge poi che “gli investitori incontrati, principalmente tedeschi, si sono dimostrati molto preparati ed interessati al nostro mercato di riferimento. Investitori aggiornati sul newsflow dei grandi gruppi industriali peers di CFT anche perché spesso sono anche azionisti”.
Ma c’è pure altro poiché, precisa Merusi, “alcuni hanno ritenuto molto interessante il nostro market cap poiché potrebbe rappresentare una opportunità di investimento in un gruppo industriale non ancora conosciuto da analisti e gestori”.
In sostanza, racconta il Ceo di CFT riassumendo il quadro di riferimento emerso a Francoforte, “entrare oggi come first mover potrebbe essere interessante e dimostrarsi vincente considerando che la storia borsistica è ancora tutta da vivere, mentre il progetto di quotazione sul mercato principale è uno degli obiettivi per i prossimi anni e rappresenterà un ulteriore stimolo a favorire l’ingresso di investitori internazionali”.
Nel contempo a Francoforte sono emersi anche tutti i timori sullo scenario politico-economico italiano. Scenario definito preoccupante anche se gli investitori “sono a conoscenza delle grandi opportunità di medio lungo termine che il nostro Paese presenta. E questo ha una valenza particolare per realtà quali CFT, i cui ricavi sono realizzati per l’85% al di fuori dei confini nazionali”.
E forse è proprio per questo che “gli investitori in una logica di medio-lungo hanno evidenziato un forte interesse sulla nostra strategia di analogo periodo proprio perché la loro politica di investimento su titoli industriali è di almeno 3 anni”.
Siamo quindi fiduciosi sull’evoluzione della struttura azionaria, così come lo siamo sullo sviluppo del business anche perché, prosegue il Ceo di CFT, “potremo cogliere al meglio le potenzialità poiché, a differenza di altri player, possiamo contare su una maggior diversificazione tecnologica (processing, packaging, sorting) e di prodotto: birra, pomodoro, frutta, dairy”.
Merusi ricorda infine che “gli investitori hanno apprezzato la nostra strategia sul business della birra artigianale, una nicchia di mercato con tassi di crescita interessanti in molte aree del mondo. Business dove noi, a differenza della tedesca Krones, peer di riferimento nel beverage, abbiamo messo a punto una proposta commerciale di assoluto rilievo, potendo offrire la linea chiavi in mano, dal birrificio alla linea di riempimento in lattine, bottiglie e fusti, con un focus in particolare sulle medie e basse velocità, potendo quindi cogliere appieno le opportunità del mercato dei micro-birrifici che stanno nascendo in tutto il mondo”.
Ma c’è pure altro in quanto “grazie dalla neoacquisita Rolec Prozess- und Brautechnik Gmbh possiamo oggi offrire un birrificio ‘made in Germany’ associato alle linee di riempimento KEG di Comac, uno dei leader industriali in questo settore, e alle linee lattine e vetro del brand SBC, molto apprezzato in particolare sul mercato americano”.