Il Ftse Italia Tecnologia ha archiviato la settimana dal 26 al 30 novembre in rialzo del 4,2%, sovraperformando l’indice di settore continentale Euro Stoxx Tecnologia (+2,4%) e il Ftse Mib (+2,5%).
La settimana che ha preceduto il G20 in Argentina è ruotata principalmente attorno all’intervento di Jerome Powell, presidente della Fed, e alle minute della banca centrale statunitense che hanno alimentato le aspettative di un rallentamento nel ritmo di rialzo dei tassi nel 2019. Dinamica che ha innescato un parziale indebolimento (poi rientrato in gran parte) del dollaro e una discesa dei rendimenti obbligazionari.
In Italia lo spread Btp-Bund si è stabilizzato in area 290 punti base, grazie al proseguimento dei dialoghi con Bruxelles e alla parziale apertura a parziali modifiche della manovra finanziaria. Da segnalare infine la debolezza del petrolio, anche in scia agli ennesimi segnali di aumento delle scorte.
Sullo sfondo domina ancora il tema del protezionismo, con l’ipotesi paventata da Trump di tariffe al 10% sugli iPhone prodotti in Cina.
Tornando a piazza Affari, la big cap Stm archivia i cinque giorni in rialzo del 4,1%, approfittando anche del rimbalzo dei colossi tecnologici nel corso della settimana.
Buona performance per la tlc Telecom Italia (+5%), il downgrade di Goldman Sachs da buy a neutral, sostenuta dai lavori in corso per la creazione di una società della rete insieme a Open Fiber, sotto la guida di Cdp.
In rialzo del 6,9% la mid cap Reply, mentre fra le small cap recupera terreno Exprivia (+13,6%), ancora in calo del 35,1% da inizio anno.
Bene anche It Way (+10,9%), sottotono Digital Bros (-11,5%) e Cad It (-15,4%), che è stata ufficialmente delistata.