Il Ftse Italia Banche avvia la settimana con un progresso del 3,1% e sovra-performando di oltre un punto percentuale l’omologo europeo (+1,7%), trainando anche il Ftse Mib (+2,3%).
L’attenzione degli investitori continua ad essere rivolta alla tenuta dei conti pubblici italiani. Il mercato sembra avere trovato fiducia sul fatto che Commissione Europea e Governo italiano possano trovare un accordo sulla legge di Bilancio dopo i toni più distensivi degli ultimi giorni, evitando così l’avvio di una formale procedura d’infrazione contro Roma da parte di Bruxelles.
Secondo la stampa il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, ha dichiarato che l’esecutivo sta trattando con la Commissione UE un limatura del rapporto deficit/Pil per il 2019 in area 1,9-2% rispetto al 2,4% attualmente fissato nella manovra economica italiana. “Sì, le cifre sono queste, ma molto possiamo fare in base alle misure che adotteremo e come le adotteremo”, ha affermato Tria secondo quanto riportato da Repubblica e Stampa.
“C’è stato un cambio di tono da parte dell’Italia, il dialogo è in corso. C’è un’atmosfera diversa, si percepisce la volontà italiana di ridurre il gap esistente con l’Unione Europea sul progetto di legge di Bilancio per il 2019. Le ultime proposte italiane “vanno nella giusta direzione ma il gap è ancora presente e dobbiamo eliminarlo”, ha affermato il commissario agli Affari Economici, Pierre Moscovici.
“Non siamo alla fine della strada, dobbiamo continuare a lavorare insieme. La Commissione si sta preparando a prendere una decisione. A questo punto ci sarebbe la necessità di una procedura di infrazione, dobbiamo prepararla ma nel frattempo stiamo dialogando con l’Italia e speriamo che la situazione possa cambiare”, ha aggiunto l’esponente europeo.
Gli acquisti sono stati favorita anche dalla momentanea tregua siglata tra Usa e Cina nelle relazioni commerciali.
In tale scenario lo spread Btp-Bund si restringe a 283 pb dai 290 punti base a cui aveva chiuso la scorsa ottava (fonte Mts Markets), permettendo al comparto bancario di proseguire la rimonta.
Molto bene tutti i titoli del Ftse Mib, a partire da Banco Bpm (+6,3%), che ha definito il riassetto del credito al consumo e contemporaneamente sta procedendo per arrivare a cedere un portafoglio da 7,8 miliardi di Npl. La contestuale chiusura delle due operazioni consentirà al Cet1 di mantenersi sopra l’11% e non impatterà sulla profittabilità della banca.
Sugli scudi Intesa Sanpaolo (+3,1%), con la Fondazione Cariplo pronta a sostenere anche l’espansione internazionale del gruppo e con la banca che ha perfezionato l’accordo con Intrum sui crediti deteriorati.
Sul Mid Cap ben messe Credem (+2,9%), Creval (+2,5%) e Popolare Sondrio (+2,9%). Altro prepotente passo avanti per Mps (+9,9%), con l’istituto che è stato tra i più monitorati per i possibili impatti sulla solidità patrimoniale legati all’andamento dello spread.
Tra le Small Cap si interrompe il rally di Carige (-5%) che quota intorno a 0,002 euro, con la banca che ha emesso il bond subordinato Tier2 da 320 milioni che sarà sottoscritto dallo Schema Volontario del Fitd, in attesa che l’assemblea del prossimo 22 dicembre dia il via libera alla seconda gamba del rafforzamento patrimoniale, vale a dire l’aumento di capitale da 400 milioni. Si segnala che, nel caso in cui gli azionisti non dessero il via libera all’aumento, il rendimento del bond potrebbe salire al 16% annuo dal 13% attualmente fissato. Nel frattempo, potrebbe bloccarsi la cessione di Creditis al fondo Chenavari.
Si mette in luce Banca Finnat (+3,8%), che recupera parte del rosso accumulato nell’ultimo mese.